Quest’anno è il 77° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Oggi ne ricordiamo la proclamazione a seguito del referendum del 1946, indetto a suffragio universale dopo la seconda guerra mondiale. Gli italiani, incluse le donne che votano per la prima volta, sono chiamati alle urne per scegliere la forma di governo preferita. Quindi la Monarchia lascia il posto alla Repubblica nel nostro Paese.
Voglio sottolineare l’importanza del suffragio femminile, perché spesso questo aspetto passa inosservato: le donne votano per la prima volta con questo referendum istituzionale, a seguito di un decreto del 31 gennaio 1945 che sancisce il suffragio universale, cioè che riconosce finalmente anche alle donne il sacrosanto diritto di voto, di decidere su questioni politiche, di scegliere una rappresentanza politica. È un momento fondamentale della storia italiana, che passa in secondo ordine perché in genere ci concentriamo sulla nascita della nostra Repubblica, ma mi piace sempre precisare che la Repubblica italiana è stata voluta dalle donne e dagli uomini italiani, in maniera unitaria.
Questa giornata ci deve far riflettere su un dato essenziale: l’Italia è un Paese che sa rialzarsi, come ha fatto ogni volta e come è accaduto anche dopo la seconda guerra mondiale. Tutti uniti, donne e uomini, nord e sud, famiglie, giovani, lavoratori e in particolare noi, classe dirigente delle nostre comunità, tutti insieme dobbiamo lavorare alla ripresa economica, sociale e culturale del nostro paese.
Penso alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite gravemente dall’alluvione. L’Italia è unita e abbiamo il dovere di non lasciare indietro nessuno. Comuni, Province, Regioni e Stato, dobbiamo essere tutti allineati per dare risposte concrete ai nostri cittadini. La nostra Repubblica italiana è la casa di tutti e il mio abbraccio tricolore arrivi con energia a tutto un popolo in difficoltà. Buona Festa della Repubblica a nome mio e dell’Amministrazione provinciale.