Nasce anche in Campania il Comitato Misto Paritetico Regionale secondo quanto disposto dall’art. 9 lettera b del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative del settore socio sanitario assistenziale – educativo e di inserimento lavorativo. Il Comitato, in breve C.M.P.R., č composto da AGCI – Imprese Sociali Campania, Federsolidarietŕ – Confcooperative Campania, Legacoopsociali Campania e da Funzione Pubblica CGIL Campania, CISL Funzione Pubblica Campania, UIL-FPL Napoli e Campania. Il funzionamento del Comitato Misto Paritetico Regionale č regolato da un regolamento che č stato sottoscritto dalle parti componenti.
Il Coordinatore del Comitato Misto Paritetico della Campania, Vincenzo Migliore commenta cosě l’istituzione dell’organismo: “Mancava nella nostra regione un organismo regionale di questa portata. Esso ha funzioni di osservazione e di intervento nel perimetro entro il quale il CCNL cooperative sociali trova applicazione, compresa la vigilanza sugli enti locali per l’adeguamento delle tariffe e dei capitolati di appalto spesso incuranti delle tabelle che stabiliscono il costo del lavoro per le cooperative sociali, gestori dei servizi nei diversi territori. Il monitoraggio si estende anche alle cooperative stesse, chiamate ad applicare il CCNL di settore, specie se gestiscono servizi per conto della P.a. Il Comitato Misto Paritetico della Campania infatti accoglie su di sé anche le funzioni di Osservatorio, secondo quanto stabilito dal CCNL cooperative sociali in vigore”.
E continua: “Tra le competenze del Comitato vi sono anche interventi in materia di formazione, di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, sicurezza sui luoghi di lavoro e tutela del diritto alla salute. Istituire un luogo di dialogo e di scambio in materia politico sindacale era un atto necessario e non piů rinviabile. Nostro compito sarŕ farne comprendere il valore ai lavoratori e alle lavoratrici delle cooperative sociali, oltre che alle imprese”.
Il Comitato ha dunque una funzione di garante, basato sulle sinergie tra le parti datoriali e quelle sindacali e nel rispetto del testo del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali attualmente in vigore.
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