Tutte le strade portano a Roma, con una comune costante: “buche e avvallamenti”.
Tutti i comuni del territorio sono accumunati dalla cantierizzazione delle strade, da mesi, e in molti casi da anni, stazionano e sorgono cantieri stradali.
Lavori eseguiti con appalti rigorosamente pubblici.
L’“ubriacatura” dei fondi del PNRR – le cui briciole arriveranno anche ad inondare le nostre zone, nel susseguirsi delle varie riforme alle normative statali, che hanno dato corso ad abrogazioni di reati e di alcuni strumenti di controllo, con previsione di spese per progetti diretti per lo piů verso finalitŕ prive di utilitŕ – detta la costante della societŕ dei nostri tempi.
Eppure la possibilitŕ di spese ingenti potrebbe consentire un cambio di rotta per il nostro territorio, se non per l’intera Nazione.
Il rilancio dei servizi essenziali (sanitŕ, scuola, trasporti, assetto viario, urbanistica), se effettuato con lungimirante programmazione, darebbe slancio e sviluppo al territorio.
Ma la questione č davvero complessa, se non impossibile, basti pensare che nelle retrovie del pensiero diretto alle esigenze del territorio, rimane indelebile la scure dell’assenza di rappresentativitŕ nei luoghi decisionali.
Senza sottovalutare che, per una serie di coincidenze astrologiche, a dirigere gli uffici sono soggetti sottoposti a vincolo convenzionale, con diretta dipendenza ed obbedienza alla politica, la quale nel paese delle meraviglie, l’Italia, trova poco congeniale il rinnovamento.
Dunque nelle realtŕ territoriali del sud, sovente vi č la cattiva abitudine di non scegliere i funzionari per titoli e meriti ma solo ed esclusivamente per fideistica obbedienza o in ragione di una qualche appartenenza.
Pertanto qualsiasi programmazione, a prescindere dal finanziamento chiesto ed ottenuto, troverŕ un epilogo non rispondente alle speranze riposte, con l’aggravante che parte di questi fondi PNRR dovranno essere rimborsati, perché nulla č regalato, quindi č lecito chiedersi se ci sia davvero qualcosa da festeggiare!