Il consigliere comunale di Sarno, Domenico Crescenzo, replica al presidente dell’Ente Parco regionale del fiume Sarno: “Si occupa di tutto tranne di risolvere i problemi. Certe dinamiche hanno bloccato una cittŕ intera”
Questione Ente Parco regionale del fiume Sarno sulle problematiche inerenti alle pratiche edilizie ricadenti in aree vincolate.
Dopo la richiesta dellopposizione di far approvare in consiglio comunale, un atto di indirizzo per cercare di risolvere le problematiche che attanagliano tutte le pratiche amministrative e lutenza, e la bocciatura da parte della maggioranza, interviene il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Domenico Crescenzo.
“Volendo superare quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale, con la proposta dell’opposizione bocciata dalla maggioranza, vorrei sottolineare a tutti che sul nostro territorio esiste un Ente Parco regionale che si sente in dovere di dare pareri e bloccare tutti i tipi di interventi, anche su quei semplici lavori come limbiancatura di pareti interne di un immobile che ricade nella sua area. Purtroppo a Sarno succede anche questo, ha spiegato. “Al netto che esiste un ventaglio normativo (come spiegato anche dagli avvocati Lentini e Fortunato) che chiarisce che lesecuzione delle semplici opere di cui sopra benché ricadano nellEnte Parco non sono assoggettate al parere vincolante di questultimo. Pertanto, stridono le parole del presidente dell’Ente Parco, Antonio Crescenzo, che di recente, allevento tenutosi a Sarno, ha continuato a raccontare i problemi difendendo in modo incondizionato loperato dei dipendenti dellEnte Parco, dimenticando che essendo presidente dal lontano 2017, ad oggi, č tenuto a dare le soluzioni, cosa che tutti si aspettavano da lui e che non ha mai fatto. Soluzioni che lui non ha mai trovato, visto che i problemi sono sempre gli stessi cosě come rammentato anche dallingegnere Francesco Santorelli del Comune di Sarno. L’Ente Parco si occupa di tutto tranne che risolvere i problemi inerenti il fiume Sarno, che nel frattempo continua ad avere il triste primato di essere il fiume piů inquinato d’Europa e tra i peggiori del Mondo. La cosa strana che questo Ente non interviene su nulla, ma intanto continua a rallentare il lavoro degli altri. Fa strano sentire dire dallo stesso presidente che se “se le pratiche sono fatte bene il nulla osta viene rilasciato entro cinque giorni”. Quindi vorrei capire: quale pratica ha usufruito di tale celeritŕ? Pertanto, il problema sono i tecnici che non sanno presentare le pratiche e non la gestione dell’Ente Parco? Ecco perché non credo a queste ennesime parole al vento. La veritŕ č sotto gli occhi di tutti, basta guardare il fiume Sarno e rendersi conto del degrado in cui versa: una vera piaga per un territorio che stenta a decollare anche perché si porta dietro da anni un “cancro” che non si riesce ad eliminare e come se non bastasse, le bizzarre convinzioni dellapparato amministrativo dellEnte Parco ingessano tutte le pratiche dellutenza determinando il blocco delleconomia locale e la compressione dei diritti degli stessi. Ancora il presidente dellEnte Parco, rammentava che lo stesso convegno fu fatto nel febbraio del 2020, ebbene da allora cosa č cambiato? Forse solo che sono stati spesi soldi inutili? La veritŕ č un’altra. Certe dinamiche hanno bloccato una cittŕ intera e l’intero territorio che ricade sul fiume Sarno ed č tempo di una vera svolta” č tempo che i tanti tecnici mortificati nel tempo dalle bizzarre interpretazioni dellEnte Parco inizino ad avere soddisfazioni e riscontro, io diversamente dal presidente del Parco sono convinto che i tecnici sanno fare bene il loro lavoro.