Il consigliere regionale: “No alla gestione di una materia di interesse nazionale con accordi tra regioni, no al trasferimento ai privati di un settore strategico”
“Siamo al fianco di padre Zanotelli in questa battaglia per l’acqua pubblica che la giunta regionale della Campania ostentatamente ignora. Anche noi sosteniamo la richiesta di un tavolo tecnico con cittadini ed esperti perché si riveda il piano della Grande adduzione per indurre la Regione a modificare la delibera di giunta n.312 del 31 maggio scorso che prevede la gestione mista, pubblico-privata. In Consiglio regionale abbiamo espresso la nostra contrarietà ad un piano che consegna ai privati l’acqua pubblica. Come ultimo atto la giunta ha approvato una norma (Modifiche alla legge regionale 2 dicembre 2015 n. 15. Servizio idrico integrato) che abolisce la partecipazione all’Eic (Ente Idrico Campano) dei 5 rappresentanti dei comitati civici a sostegno del principio ‘Acqua bene comune’”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi che oggi, insieme al consigliere Gennaro Saiello, parteciperà alla manifestazione organizzata dal coordinamento campano per l’acqua pubblica davanti palazzo Santa Lucia.
“Da parte mia ho presentato una interrogazione sulla legittimità dell’istituzione del Sistema di Grande adduzione primaria di interesse regionale ritenendo che la Regione abbia sconfinato in materie di esclusiva competenza dello Stato. Ricordo che la Grande adduzione distribuisce a 4 milioni di campani l’acqua proveniente dalle sorgenti dei fiumi Garigliano, Biferno, dalla sorgente di Cassano Irpino e della diga di Campolattaro (il più grande invaso del Mezzogiorno) oltre alle risorse per la Puglia e l’accordo trasferisce la gestione di grandi infrastrutture strategiche come la galleria Pavoncelli che da Caposele trasferisce l’acqua irpina in Puglia”.
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