Una prassi consolidata, deplorevole, che si contrappone all’umanizzazione della quale tanto si parla nelle strutture pubbliche e che ci si aspetterebbe per di piu’ in un ente di previdenza sociale che di perse’ dovrebbe assistere e tutelare i lavoratori in relazione a situazioni di bisogno. E’ il quadro a tinte fosche che emerge dalle centinaia di segnalazioni nei post di commento alla denuncia della donna maltrattata da un presidente di commissione per l’invalidita’ civile a Nocera Inf. ed a cui telenuova ha ieri dato ampio risalto. Una miccia che attendeva di essere accesa evidentemente da tanto, troppo tempo. Alla pubblicazione del servizio /denuncia si è scatenata la reazione popolare. Impensabile , inimmaginabile. La pagina social di telenuova è stata letteralmente inondata di commenti e racconti di storie analoghe , dove la morale ed il senso del rispetto e della dignità sono messi sotto i piedi. I commenti, i racconti, le invettive. C’è di tutto. Ed ora più che mai, come organo di informazione al servizio della gente, soprattutto delle fasce deboli, il nostro sollecito è quello di segnalare, di non accettare passivamente, di non subire ,laddove si sta semplicemente rivendicando un diritto che la legge garantisce a chi si ammala. Indicheremo solo le iniziali di alcuni post che danno l’idea di quanto le cose denunciante dalla insegnante incappata nella mancata empatia del medico di turno,ha fatto venir fuori,
B. C. scrive: Bisogna avere il coraggio di denunciare e mettere alla gogna comportamenti che non sono assolutamente da tollerare! I miei complimenti alla signora unitamente agli auguri di una pronta guarigione. Dobbiamo utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione, e i social in questo caso sono di valido aiuto, perché certi atteggiamenti in ogni campo del servizio pubblico non passino più inosservati. Bisogna parlare e divulgare, sempre, casi come questo, che sono vergognosi e lesivi della dignità umana!
M. T. B afferma: “Essere un paziente oncologico è una sofferenza unica e infinita. Combatti con il corpo e la mente speri di farcela sempre. Ad ogni controllo hai una paura indescrivibile. Diciamoci la verità: dopo la diagnosi non si è più gli stessi….Vi prego trattateci come esseri umani e non come numeri ma soprattutto con dolcezza …se siamo davanti a voi ci sarà un perché. Già bisogna combattere con un mostro poi bisogna difendersi anche davanti a chi dovrebbe capire. Ci vuole tatto e professionalità…. Signora, lei ha fatto benissimo: oltre ad essere una guerriera direi che è una grande donna. Al medico dico: “Chiedeteci tutti gli incartamenti che volete, ma con rispetto ed educazione”. Finalmente qualcuno che si ribella e difende i suoi diritti! – citiamo un’altra telespettatrice – Tante persone sono deboli ed indifese e non riescono quindi a ribellarsi… Quante volte io con mia madre malata di Alzhaimer ho dovuto subire umiliazioni, voltate di spalle, 0 risposte e considerazioni verso una malattia che DISTRUGGE anche i vicini del malato…
Ancora: Tanta umiltà, correttezza e soprattutto TANTO RISPETTO VERSO CHI SOFFRE E STA MALE e chiede solo un suo diritto… Complimenti a chi ha preso carta e penna e DENUNCIATO tanta inciviltà!
Per una giornata intera dopo, dopo lo stesso trattamento riservato a mia madre, – è un altro racconto – mi sono sentita schiacciata da tanta superficialita’ e freddezza per non dire incapacita’ ad accogliere la richiesta di un bisogno reale da parte di una persona anziana con una patologia da cui non si guarisce. Grazie Signora per questa ” denuncia”
E’ Successo a mia madre, dopo un tumore al seno e uno ai polmoni. Nel caso i dottori erano due donne, forse della peggior specie. Ci fa sapere una donna.
Anni fa mia madre affetta di Azaimer doveva essere imboccata, portava il pannolone e la sua mente era indietro nel tempo, senza presente. Io da figlia denunciai tutto perché stavo difendendo il diritto di mia madre! Ne uscimmo vincitrici
Mio papà allettato da due anni si vide sospeso l’accompagnamento perché aveva il cervello funzionante e perché non aveva le piaghe, ma tutto il resto del corpo immobile. Facemmo ricorso, ma quando gliela ridiedero, dopo due mesi mori.
Anche Il consigliere comunale nocerino Giovanni D’Alessandro non ha voluto far mancare il suo pensiero sostenendo : “Il comportamento del medico che denuncia la signora è evidentemente contrario al giuramento d’Ippocrate, che ogni medico s’impegna a osservare nell’esercizio della sua professione. Violare i “principi etici della solidarietà umana”, il “rispetto della vita e della persona” è un comportamento che lede “il decoro e la dignità della professione”. E va sanzionato anzitutto sul piano disciplinare. Vergognoso – tuona l’avvocato Anna Panariti- è capitato anche con mia madre all’epoca e con un amico a cui hanno amputato la gamba. Senza rispetto! sono Solo dei RAGIONIERI CON TABELLE IN MANO. NON SONO MEDICI…PERCHÉ I VERI I MEDICI esaminano e valutano tutto clinicamente e non fanno i conti per tagliare quei ridicoli benefici di cui un paziente con handicap gode