Le problematiche delle scuole, di ogni ordine e grado, sono graniticamente sedimentate.
Come ogni anno, l’inizio è sempre densamente costellato da buoni propositi.
Oggigiorno, l’esposizione mediatica, che produce il mondo della scuola, suscita grande ed intenso interesse nei politici, sempre alla ricerca di notorietà personale, che nulla ha a che “spartire” con la nobile finalità formativa a cui la scuola, intesa come ampia accezione di cultura, “dovrebbe” tendere.
Tralasciando di soffermarci sulle solite disfunzioni: malfunzionamento dei riscaldamenti, mancanza di tendine alle finestre, scarsa o assente igiene degli ambienti, etc. – su questo solco si potrebbe continuare all’infinito – anche quest’anno ci troviamo a fronteggiare problematiche quali il traffico intenso, nelle ore di punta (entrata ed uscita dalle scuole), vera endemica criticità, connessa all’assenza di sufficienti ed adeguati servizi di trasporto pubblico, per gli alunni, si pensi che il sito “Unico Campania”, dedicato al trasporto pubblico, per le troppe richieste del previsto abbonamento gratis agli studenti, è andato in tilt; la mancanza di un adeguato piano traffico (inesistente, se non sulla carta); la mancanza di adeguata vigilanza della viabilità cittadina, forse dipesa anche dalla carenza cronica di unità della Polizia Locale, almeno questo è il ritornello che solitamente viene invocato come esimente.
Vi è però quel fenomeno sempre più paradossale e preoccupante, che degnamente comprova la non adeguatezza delle strutture scolastiche e dunque la deficitaria situazione in cui versa il comparto edilizio scolastico: ogni qualvolta si dirama un’allerta meteo, puntuale arriva l’ordinanza dei primi cittadini di chiusura delle scuole!
Dunque, al superamento della soglia di rischio, anche minimo, per avversità meteorologiche, diramato dalla Protezione Civile Regionale, che il più delle volte, per fortuna, non produce gli effetti temuti, assistiamo alla interruzione del servizio “scuola”, per ogni ordine e grado!
Senza entrare nel merito dei livelli qualitativi e formativi delle scuole dell’agro, appare evidente come la costante chiusura a singhiozzo delle scuole, a causa delle avversità atmosferiche, comprova che l’edilizia scolastica, in uno alla viabilità, non si presentano sicure per l’utenza.
Non resta allora che sperare che quest’anno possa, quantomeno, essere un anno dove non faccia da padrona la “chiusura”, “l’emergenza meteo”, le difficoltà strutturali che “neutralizzano” le finalità istituzionali della scuola, ma che si disponga, nei giorni in cui ragioni di sicurezza e incolumità impongono la chiusura, la didattica a distanza, senza interruzione del servizio.
L’ultimo pensiero è, infine, doveroso rivolgerlo alla carenza strutturale di adeguati Piani Educativi Individualizzati a favore degli alunni, “fragili” e/o diversamente abili, che mortifica il diritto del minore a godere di un insegnamento specializzato di sostegno, con personale di assistenza specialistica, appropriate figure di riabilitazione, realizzando interventi equilibrati per alunni in situazione di difficoltà comprovate, assicurando il diritto all’educazione e all’istruzione, di cui ai primi quattro commi dell’art. 12 della legge n. 104 del 1992, stando alla circostanza che ormai le scuole sono delle aziende.
La formazione è indispensabile e necessaria, non solo per il futuro dei consociati della comunità dell’Agro, ma in generale per le nuove generazioni, nell’ottica di una nuova gestione della res pubblica e dunque di una nuova politica, con un apprezzabile rendimento culturale, per il prossimo futuro; formazione all’attualità sicuramente mediocre, in perenne esponenziale involuzione, nota dolente che accomuna tutti i settori della vita pubblica.
Intanto, si spera che sia un anno proficuo per grandi e piccini, col rammarico che, come ogni anno, il periodo feriale, che poteva essere utilizzato per espletare le dovute e necessarie ricognizioni, onde programmare interventi alle strutture, non è stato proficuamente utilizzato, e dunque si è sicuramente alla vigilia delle solite emergenze che caratterizzeranno anche quest’anno scolastico, a cui si spera si farà fronte con lo stesso interesse e spirito di abnegazione profusi per le feste patronali e per le manifestazioni ludiche, organizzate proprio per il periodo estivo.
Ma si sa che anche questo è un chiaro segno della nostra epoca. A cura dell’avvocato Alfonso Esposito