La Storia e l’Archeologia a confronto.
“Storia” deriva dal greco “HISTORIA”, Radice del verbo “OIDA”, che significa “Ho visto”, “So”.
L’Archeologia studia i siti e i reperti che hanno un valore storico, si occupa della catalogazione, conservazione e valorizzazione di aree e oggetti che hanno una valenza storico-artistica.
Quando si parla di storia e archeologia, il riferimento necessariamente è rivolto a Nocera Superiore, per essere indiscutibilmente la località più rilevante, sotto il profilo archeologico, di tutto l’Agro in cui, però, la storia è patrimonio di pochi eletti, gli unici fortunati che possono dire “Ho visto”, perché alla collettività è preclusa la possibilità di vedere e visitare i siti archeologici.
Fino a quando i siti archeologici ed il parco archeologico di Nocera Superiore non saranno fruibili, anche dietro corrispettivo, come avviene in altri siti Campani, e fino a quando si continuerà a lasciarli in uno stato di totale abbandono, nel tempo violentati dalle intemperie, e non solo, con grave responsabilità omissiva degli appartenenti alla Filiera istituzionale, a partire dallo Stato Centrale per arrivare ai tanti, forse troppi, burocrati, puntualmente pagati con i soldi della collettività, le finalità sia della storia che dell’archeologia risulteranno irrimediabilmente compromesse.
Nel corso del tempo, alla irriverenza omissiva dell’abbandono, si sta affiancando la speculazione filosofica del sapere, infatti, è ormai consolidata la regola che detto “sapere” debba essere gestito da quei pochi, fortunati, eletti, quasi che la storia del passato, l’archeologia, debbano essere, almeno per quanto concerne la consuetudine “nostrana”, questione “cerimoniale” dell’elite locale, con incontri ristretti e ben riservati.
Rendere fruibili tutti i giorni i siti, fare interventi di manutenzione ordinaria, questo sì darebbe un segno di fattivo e concreto interessamento alla Storia ed all’Archeologia, non come all’attualità che ci si deve accontentare di qualche foto dai siti internet.
Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti che i beni archeologici non sono fruibili, il parco archeologico non è fruibile, qualche timida attività si ravvisa solo nell’abnegazione di uno sparuto gruppo di persone – il cui acronimo, calato nel dialetto locale, sollecita anche simpatiche battute strappando sorrisi – che da qualche anno, si prodiga, con grosso impegno, per valorizzare le meraviglie che abbiamo.
Per il resto, sul fronte della storia e dell’archeologia, non vi è nulla di nuovo, solo parole e cerimonie pompose con la partecipazione di autorità, non solo laiche, animate da simpatici oratori appassionati alla melodia sonora della loro voce!