Nell’Agro se ti rivolgi agli ospedali, devi avere tanta, ma proprio tanta, pazienza, per non andare allo scontro con qualche operatore; questo se non vuoi intraprendere il viaggio della speranza!
L’Agro, quanto alle strade di collegamento, č contrassegnato da fossi, avvallamenti, strade ristrette ai minimi termini, per non parlare dei segnali stradali, non a norma e a volte addirittura fuorvianti; sarebbe il caso di provare a circolare con un trattore agricolo.
Quanto ai trasporti, i servizi pubblici, sono non sufficienti, con linee di percorrenza bus che non coprono il territorio, con una ferrovia che trancia i comuni attraversati in piů parti, creando sicuri disagi.
L’assetto urbanistico č esempio dello scempio e delle scelte contraddittorie che la gestione nostrana, nella redazione degli strumenti urbanistici, ha arrecato.
Dove ci dovrebbe essere un’azienda agricola, sorgono aziende insalubri di primo grado; dove ci dovrebbero essere terreni agricoli, sorgono palazzi costruiti in forza di piani di lottizzazione di edilizia residenziale; dove sono sorte zone industriali, non vi sono sottoservizi e, quel che č grave, a volte, mancano semplici strade di collegamento.
L’approvazione degli strumenti di attuazione dei piani urbanistici diventa, sempre piů spesso, momento non solo di speculazione edilizia del territorio, ma anche di convivialitŕ per mantenere ed ingrandire un consenso politico clientelare, sempre sul confine di una legalitŕ decantata solo a chiacchiere.
La “sussidiarietŕ”, l’autogestione delle realtŕ locali non č un’ottima soluzione per territori come il nostro, dove primeggia l’astuzia e la scaltrezza dei pochi soliti notabili, che hanno fatto dell’attivitŕ politica locale un business sempre piů crescente e redditizio, da qui si spiega anche la difficoltŕ del ricambio della politica, perché la stessa č un mestiere perpetuo, tramandato di padre in figlio, simboleggiando una sorte di nepotismo medievale.
Dunque piů il potere decisionale si sposta dalle realtŕ locali e piů c’č speranza che lo stesso sia gestito correttamente, senza alcuna “sbavatura”.
Questo insano Agro č sempre piů rassomigliante, urbanisticamente, alle pianificazioni dei limitrofi paesi Vesuviani o del Casertano, dove l’entropia ha “ingessato” qualsiasi manifestazione antropologica.
Se, poi, rivolgiamo lo sguardo a strutture quali impianti sportivi, ospedali pubblici, edifici scolastici, nella quasi totalitŕ, non rispettano i requisiti essenziali di sicurezza, senza discettare sul servizio.
La triste veritŕ, si racchiude in una constatazione, siamo la maglia nera per essere i primi in classifica per l’incidenza delle neoplasie.
E allora č davvero difficile credere che vi siano attivitŕ di disinquinamento dei flussi di acqua, attraverso il decantato sistema idrico integrato, quando abbiano una gestione dei rifiuti solidi urbani, sempre, emergenziale, per i costi spropositati che impone!