2013 – 2023, cosa č cambiato?
Poco o nulla, se non in peggio.

Con il ritorno di Aliberti a sindaco di Scafati torna anche una certa ossessione per la esternalizzazione. Dopo gli impianti sportivi, č stata la volta, ieri, dei tributi.
Sia ben chiaro alle cittadine e ai cittadini di Scafati: l’affidamento a societą privata della gestione e della riscossione dei tributi, anche di quelli ordinari, č una scelta sbagliata, contro i contribuenti e contro le casse dell’ente.

Nella seduta del Consiglio Comunale di ieri sera, la maggioranza Aliberti ha votato un atto d’indirizzo per l’affidamento del servizio di accertamento e riscossione dei tributi del Comune, in concessione ad una ditta esterna.
A poco sono servite le proposte alternative dell’opposizione e dei nostri consiglieri comunali: il centro destra di Aliberti, oggi come nel 2013, e la destra di Salvati ieri, sembrano avere come unica mission la privatizzazione e la esternalizzazione dei servizi.

Una scelta profondamente sbagliata, alla quale ci siamo opposti con forza durante il consiglio comunale e che va, nel caso dei tributi, a danno e spese delle casse del Comune e dei contribuenti.
Certo, occorre combattere l’evasione fiscale, ma cosģ si favoriscono solo i privati, con una gestione invasiva e predatoria del fisco e senza tenere conto sia delle condizioni di difficoltą dei cittadini sia dei contenziosi che cadranno inevitabilmente sulle spalle del Comune.

Sarebbe stato necessario, invece, potenziare l’Ufficio Tributi, garantendo, ad esempio, un adeguato organico e praticando un fisco equo e vicino ai cittadini o, al pił, un affidamento alla societą controllata Acse.

Esternalizzare i tributi, anche per il ruolo ordinario e per gli accertamenti, significa mettere le mani direttamente nelle tasche dei cittadini e delle cittadine scafatesi, senza pił alcun tipo di tutela.

Torna lo sceriffo di Nottingham pagato con i soldi pubblici.

E torna, cosģ, il 2013 e il sistema modello GESET che ha caratterizzato la prima stagione del sindaco Aliberti: ve lo ricordate?

Bentornato passato.

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