Nelle vicinanze del nostro territorio viene celebrata la XXV edizione Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Paestum.
Partecipare alla Borsa Archeologica di Paestum purtroppo non ha le ricadute che dovrebbe avere sul nostro Patrimonio archeologico, in quanto è un evento fine a sé stesso, improduttivo di effetti in termini di concreta valorizzazione delle nostre bellezze, ai più sconosciute, in definitiva l’occasione, per pochi giorni, di dire ci siamo anche noi e, perché no, a futura memoria, per farsi ritrarre in una foto!
Non è raro che la reale valorizzazione del territorio, con tutte le sue stratificazioni archeologiche sottostanti, venga sistematicamente e volutamente “obliterata”.
Allestire una postazione all’interno della Borsa, dove ogni Comune vi concorre, non ha un reale significato se poi dietro all’evento non vi è una chiara e reale programmazione che consenta di far venire alla luce le antiche stratificazioni del passato, di rendere accessibili quelle già esistenti, di investire e lavorare per l’allestimento di un unico grande Museo dell’Agro, “funzionante”, allocandovi tutti i reperti archeologici, trovati sul territorio e che per ragioni e motivazioni, che spesse volte hanno dell’incredibile, sono stati nel corso del tempo dirottati altrove, in favore di territori distanti, rispetto ai quali la Valle del Sarno nulla ha da invidiare in termini di ricchezza archeologica, ma sicuramente più ricchi quanto a una concreta rappresentatività politica nelle sedi decisionali che contano.
La esimente motivazione di voler promuovere uno sviluppo turistico ed economico non regge, né può portare a concreti risultati: nella ripartizione dei finanziamenti del PNRR l’accentrato duopolio Pompei – Paestum non lascia alcun margine di inserimento al territorio della Valle del Sarno.
L’Agro Nocerino Sarnese, quanto all’archeologia, viene politicamente schiacciata dall’equilibrio dualistico che vede contrapposti da una parte, Pompei e Ercolano, dall’altra, Paestum e Velia.
L’Agro necessita di finanziamenti che possano consentire che i reperti e le importanti stratificazioni antiche, di innegabile bellezza e storia, siano riportati alla luce.
È tristemente noto che i Siti in essere non sono fruibili, diventa allora difficile anche solo sperare che, ad esempio, il gigante sepolto quale l’Anfiteatro Romano di Nuceria Alfaterna possa essere recuperato, con un programma anche di delocalizzazione dell’abitato soprastante, con una auspicabile, quanto necessaria, sinergia delle due Nocera.
Se si valutano i bilanci degli enti locali non vi è alcuna posta per le attività archeologiche e turistiche, ma vi sono cospicue somme per attività ludiche, come le “feste di piazza”.
Ormai il mondo sembra girare al contrario, viene dato rilievo a cose che poco hanno di rilevante, basta un comunicato stampa, una comunicazione social, e tutti i problemi, come per magia sbiadiscono, se non addirittura appaiono risolti; postare sui social è diventata una nuova metodologia di gestione amministrativa.