Convenzione ai sensi dell’art. 30 TUEL (D.lgs.267/2000) per la gestione dei servizi alla persona, ricadenti nel territorio dell’Agro S01-1 tra i Comuni di Nocera Inferiore – Nocera Superiore – Castel San Giorgio – Roccapiemonte.
Si continua a parlare di interesse collettivo in ordine alla gestione dei servizi sociali, si pensi ai diversamente abili, ai tanti anziani, alle varie difficoltŕ che le famiglie, da sole, devono di continuo affrontare, con servizi non adeguati, con attivitŕ prestazionali non concretamente rese ai relativi domicili, quando in realtŕ sono presenti cospicui fondi; dunque, il problema rimane purtroppo a chi lo vive non a chi ne fa solo menzione.
Ebbene, occorre rimarcare che la gestione del piano di zona S01-1 viene espletata in maniera “soft”, ovvero persiste il modello di gestione associata, attraverso le anacronistiche e comunque non adeguate convenzioni di cui all’art. 30 del TUEL, in cui i servizi sociali di ciascun Comune, mantengono funzioni e titolaritŕ piena nella presa in carico dell’“avente diritto”, ciascuno con la propria specificitŕ, definendo quali attivitŕ sociali devono rientrare sotto il profilo prestazionale nella forma associata e quali sono ancora gestite dal singolo Comune.
Di contro, una modalitŕ “forte” di gestione del Piano di zona renderebbe il servizio in linea coi tempi; in questa fattispecie i Comuni definiscono le funzioni sociali da gestire in forma associata e le conferiscono ad un soggetto terzo, appositamente costituito, ad esempio un consorzio o azienda speciale, onde garantire anche il rintracciamento delle responsabilitŕ di gestione del servizio e di tutte le attivitŕ annesse e collegate alle funzioni conferite (amministrative, di rappresentanza e organizzative).
Dunque, continuare con il sistema anacronistico dell’art. 30 del TUEL nel Welfare Locale, comporta per i Comuni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, la non piena funzionalitŕ dei servizi da garantire agli anziani, ai diversamente abili, ed in generale a tutti i soggetti fragili; senza considerare che tanti bambini bisognosi, dimenticati dalle istituzioni, diventano una mera posizione numerica, per semplice ed esclusiva responsabilitŕ dei Consigli Comunali di siffatti singoli Comuni, che con le recenti decisioni, si ostinano a mantenere la gestione dei Servizi, perché č anche con questo sistema che nel nostro territorio si acquisisce visibilitŕ politica.
Il tutto a discapito dei soggetti in difficoltŕ e di una efficiente gestione dei centri di assistenza e delle varie forme di assistenza; si pensi ai centri antiviolenza, oggi alla ribalta per gli eventi tragici a cui quotidianamente assistiamo, nonché all’Assistenza domiciliare per persone non autosufficienti (Home Care Premium), che con appositi fondi (Progetto INPS) consentirebbero alle famiglie di ricevere finanche incentivi economici, sotto forma di rimborso, per le spese sostenute per l’assunzione di un assistente domiciliare con contratto di lavoro domestico.
Dunque, quando si parla di interesse collettivo occorrerebbe dare un reale senso alle parole ed alle azioni che si compiono negli assetti istituzionali, nello specifico nei Consigli Comunali che continuano, per semplici logiche conservative, a non andare verso una gestione ottimale dei servizi.