Gestione dei rifiuti e contenzioni tra ex Consorzio di Bacino Salerno 1 e Comuni dell’Agro Nocerino, Corbara vince il ricorso contro il decreto ingiuntivo e apre altri scenari rispetto ai debiti milionari contestati agli enti locali del territorio oltre a riflessioni in merito all’attuazione della legge regionale per la costituzione dei subambiti territoriali . Le dichiarazioni del sindaco Pietro Pentangelo.
Importante sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore, prima sezione civile, in composizione monocratica della dottoressa Aurelia Cuomo, in relazione al ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Corbara, difesa dall’avvocato Giovanni Maria Di Lieto, che contestò i decreti ingiuntivi relativi a fatture emesse dal Consorzio di Bacino Sa1, ora in liquidazione, e che per alcuni anni, si occupò della gestione dei rifiuti dei Comuni dell’Agro Nocerino. Il giudice ha accolto le rimostranze dell’amministrazione comunale di Corbara, che ha contestato quell’emissione di fatture che il Consorzio aveva messo nel tempo per prestazioni relative alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel ricorso, il Comune di Corbara ha dimostrato che in effetti, vi erano spesso duplicazioni di fatture per servizi già prestati, o richieste integrative economiche per una gestione già previste dalle convenzioni che si sono succedute nel tempo. La cifra contestata al Comune era di circa 600 mila euro e il giudice ha invece riconosciuto la liquidazione di soli circa 4 mila euro al Consorzio. La sentenza del Tribunale nocerino potrà condizionare l’attuale situazione che vede coinvolti molti comuni dell’Agro, costretti ad una esposizione debitoria nei confronti del Consorzio, ora in liquidazione anche se non mancano concrete difficoltà di alcuni Comuni che non si opposero ai decreti ingiuntivi, ritrovandosi in grosse difficoltà per l’esecuzione dei provvedimenti.
“Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza del tribunale civile di Nocera inferiore con la quale è stato accolto il ricorso del comune di Corbara contro la pretesa assolutamente illegittima ed infondata del Consorzio di bacino, che ha gestito, per legge, la raccolta rifiuti per più di 15 anni per una richiesta di più di 600 mila euro a fronte di presunti maggiori costi che non sono mai stati documentati e giustificati ed, aggiungo, per prestazioni mai fornite – dichiara il sindaco Pietro Pentangelo – Questo giudizio pone una pietra importante su una vicenda che ha visto la mia amministrazione lottare per anni e per la quale io stesso, in prima persona, sto pagando un prezzo personale pur di difendere le ragioni indiscutibili del mio Comune e dei miei cittadini . E testimonia ancora una volta che, in materia di gestione dei rifiuti, va cercata la soluzione più efficiente e trasparente possibile senza creare nuovi scatoloni amministrativi destinati a protrarre vecchi sistemi”.