, , .
Nei ricordi di chi c’era, sono rimasti impressi vividamente, anche a distanza di quasi mezzo secolo, il terrore, la desolazione e l’impotenza che accompagnarono quei terribili attimi, ma anche i giorni successivi al violento cataclisma che cambiň il volto della Campania.
2 scosse sismiche, la prima alle 19.34, alle 19.53 la seconda, magnitudo 6.9, la piů violenta e distruttiva. 90 secondi di terrore, un’area di 17.000 chilometri, 6 province colpite, 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Numeri da paura, secondi drammatici, giorni di angoscia, mesi passati con il timore di nuove scosse, anni vissuti nel ricordo, per chi puň ancora raccontarlo, di dove si trovasse, cosa stesse facendo in quella tragica domenica sera, la fuga dalle case, la ricerca dei parenti, le notti passate in macchina, immagini vivide nel ricordo; e poi la conta dei morti e la difficoltŕ di tornare ad una vita normale.
A distanza di cosě tanto tempo da quella tragica sera, il modo migliore per fare memoria di quell’evento calamitoso č investire nella sicurezza dei nostri territori e nella prevenzione.
Il bilancio fu sconvolgente e il sistema dei soccorsi mostrň limiti e ritardi enormi. Due anni dopo, nel 1982, nacque il Dipartimento della Protezione Civile con l’obiettivo di coordinare tutte le forze e le risorse di cui il Paese dispone per affrontare le emergenze.
, .
Share.

Circa l'autore

Comments are closed.