Di sicuro non si saprà mai chi ha portato veramente Diego Maradona al Napoli. Le leggende sono tante, le verità forse poche. Di sicuro in molti hanno avuto un ruolo per far sì che il più grande calciatore di tutti i tempi, dal Barcellona passasse in azzurro. Un ruolo, neanche marginale, l’ha avuto Totonno Juliano, eccelso centrocampista, carattere tosto, capitano del Napoli, poi dirigente, che è venuto a mancare. Stava per compiere 81 anni. Un pezzo di storia del Napoli, sarà ricordato in occasione del match con il Cagliari di sabato pomeriggio. Intanto, la squadra di Mazzarri ieri ha fatto il suo dovere, non brillando ma vincendo con il Braga. Vittoria e qualificazione. Adesso l’attesa per il sorteggio di lunedì.
In Serie D invece sembra essere già passata l’arrabbiatura in casa Nocerina dopo il post-partita con il Latte Dolce. Silenzio stampa sì, comunicati stampa pure, con un segnale chiaro che il progetto della dirigenza andrà avanti. La riflessione è durata poco, perché la Nocerina ha avviato le pratiche per la registrazione del marchio a livello nazionale. Uno studio specializzato seguirà l’iter, proteggendo e valorizzando il marchio registrato della Nocerina. Insomma, un lavoro incentrata sul marketing e la volontà di creare qualcosa di importante per il futuro. Mercato: settimana corta perché si gioca sabato col Trastevere, questo non significa che non ci saranno movimenti, specie in uscita. Il diesse Righi deve ottimizzare i costi, vista la lontananza dagli obiettivi di inizio stagione, bisogna stringere la cinghia ed investire le somme giuste per una tranquilla salvezza. Però l’attaccante arriverà, ed è Cardella, come già anticipato ampiamente qualche giorno fa.
Alle due sponde opposte di Nocera invece non mancano i sorrisi. Zona Sud, a Cava de Tirreni, i sostenitori metelliani gongolano. Questa volta sembra essere proprio quella giusta per tornare in serie C. A meno di clamorosi tonfi, la Cavese sembra proiettata al successo del girone G di serie D, ovviamente bisognerà tenere sempre le antenne dritte e non avere cali di tensione.
Lato nord, invece c’è la Pagani orgogliosa di una squadra costruita in fretta e furia, piena zeppa di giovani e calciatori da rivalutare. Obiettivo per ora pienamente raggiunto, la Paganese ha avuto molti alti e qualche basso. La gestione di Agovino però sta convincendo tutti. La Paganese gioca un buon calcio, ha una sua precisa identità, e tolto qualche passaggio a vuoto riesce certamente a distinguersi. Contro l’Angri si è vista palesemente la superiorità tattica degli azzurri. Con un pizzico di continuità la salvezza anticipata non sarà un problema. Alle porte il derby con il santa Maria Cilento in trasferta e la chiusura dell’anno mercoledì prossimo con il Fasano.