Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione staccata di Salerno, annulla la delibera del Consiglio comunale di Sant’Egidio del Monte Albino che approvava il Piano urbanistico comunale (PUC). Si aggiunge un nuovo capitolo alla controversia tra il Comune di Pagani e il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino. Palazzo San Carlo aveva impugnato la delibera del Consiglio comunale del piccolo comune dell’agro che, tra le tante, aveva previsto la destinazione produttiva di alcune aree, contrariamente a quella assegnata dallo strumento urbanistico del comune paganese per il quale l’area in questione risulta essere a destinazione agricola. Dall’atto emergeva che il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino sosteneva che l’errore fosse nella registrazione delle aree contestate nel catasto del Comune di Pagani che risaliva a un periodo storico precedente eccependo quindi la tardivitŕ e l’infondatezza del ricorso. Anche la Provincia di Salerno si č costituita in giudizio. Stessa posizione era stata assunta da Alcune imprese e proprietari di terreni situati nelle aree contestate intervenuti nel procedimento amminsitrativo come controinteressati ed a sosteegno anh’essi della tardivitŕ e dell’infondatezza del ricorso. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza di primo grado che aveva annullato la delibera del Consiglio provinciale di Salerno che riguardava le aree contestate. Il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino dal canto suo chiedeva il rinvio della discussione del ricorso a seguito di una proposta di modifica della legge regionale relativa alla definizione dei confini comunali. Il Tribunale ha pero’ respinto la richiesta di rinvio, sostenendo che la decisione sulla causa deve essere basata sullo stato delle norme vigenti al momento e sugli atti amministrativi adottati sulla loro base. Tuttavia, ha sottolineato che i rapporti tra i due Comuni potranno essere rimodulati alla luce delle eventuali modifiche legislative future. Nella fattispecie nel p0rovvedimento del tribunale amminsitrativo regionale si contesta che il Comune di Sant’Egidio abbia disciplinato un comparto territoriale che non rientra nella sua competenza territoriale, ma che invece spetta al Comune limitrofo di Pagani. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza di primo grado e ha ribadito che i confini sono chiaramente individuabili dalle risultanze catastali, respingendo l’importanza della documentazione dell’Istat sul censimento anagrafico che sosteneva l’esistenza di una linea di confine alternativa. Si evidenzia inoltre che le pretese del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino riguardano diritti sulle aree contestate che non rientrano nell’ambito dei poteri amministrativi relativi all’accertamento dei confini, ma spettano al legislatore. Pertanto, il ricorso del Comune di Pagani č stato accolto e la delibera del consiglio comunale santegidiese č stata dichiarata nulla.