E’ una fumata quanto meno grigia, se non nera, quella del vertice di ieri di via Nizza a Salerno , per i primari dell’ospedale Umberto I di Nocera coinvolti dalla direzione generale dell’Asl per trovare soluzioni alla difficile situazione in cui versa il pronto soccorso dell’ospedale nocerino. Di certo non č stata trovata una quadra ma soprattutto serpeggia malumore tra i camici bianchi dei reparti delle branche cosiddette equipollenti a quella dell’emergenza urgenza. A loro sarebbe stato chiesto un ulteriore sacrificio in nome della continuitŕ assistenziale che il pronto soccorso dell’ospedale di riferimento per una popolazione di circa 400 mila abitanti deve garantire. Medicina interna, cardiologia, neurologia, gastroenterologia in particolare dovranno sacrificare unitŕ mediche da dirottare sul pronto soccorso per un mese a rotazione. Saranno loro per professionalitŕ e competenze a riempire i vuoti di organico al front office dell’emergenza sanitaria dell’Umberto I. specialitŕ mediche equipollenti a quelle del pronto soccorso che dovrebbero veder coinvolti i camici bianchi dei tre plessi ospedalieri del dea Nocera, Pagani e Scafati. Ma anche il coinvolgimento dall’Andrea tortora e dal Mauro Scarlato non sarebbe scontato. E le preoccupazioni per i dirigenti medici di reparti d’eccellenza dell’ospedale di Nocera Inferiore cresce in virtu’ della possibilitŕ che salti, per esempio, l’organizzazione ormai rodata della rete dell’infarto e dell’ictus della stroke unit. Ma anche dell’emergenza degli altri reparti di gastroenterologia e medicina. Una organizzazione che potrebbe avere ripercussioni anche su altri ospedali della provincia di Salerno che fanno leva su specialisti che anche in Alpi garantiscono consulenze e prestazioni a Battipaglia come a polla o Sapri. Niente potra’ essere piu’ sicuro. Insomma una soluzione non condivisa da tutti e che da febbraio potrebbe creare una situazione caotica . si attende ora la formulazione di una pianificazione da parte della direzione sanitaria dell’Umberto I condivisa laddove possibile con i dirigenti medici dei reparti interessati che dovranno sondare le disponibilitŕ dei medici in organico nei singoli reparti. Diversamente ordini di servizio potrebbero bypassare l’adesione volontaria. Tutto in attesa che la matassa possa essere dipanata da una seria ipotesi progettuale di concorsi seri ed appetibili per chi ha prestato il giuramento di Ippocrate.