“La Commissione ha deciso di mandare una lettera al Ministero italiano per fare in modo che siano riconosciuti al piu’ presto i titoli per l’abilitazione conseguiti nei Paesi europei e che finalmente queste persone possano avere il loro posto in graduatoria”. Lo ha dichiarato l’eurodeputato di Forza Italia (Ppe), Lucia Vuolo, in un punto stampa al Parlameto europeo con una delegazione a nome dei firmatari della petizione per il riconoscimento dell’equipollenza. “Parliamo di 15 mila insegnanti che sono stati messi in coda di una graduatoria che sappiamo bene che non potra’ andare mai avanti perche’ di continuo ci saranno altri insegnanti con punteggi in piu’ rispetto a loro”, ha evidenziato. “E sono fermi e non per una legge ma per un’ordinanza, quella del 7 maggio 2022”, ha aggiunto l’eurodeputata.
“Questa questa disposizione va a violare le norme piu’ elementari esigibili dalla direttiva europea perche’ se un sistema europeo deve esistere non puo’ che consentire con una velocita’ direi quasi supersonica il riconoscimento dei titoli e delle professioni conseguite in qualsiasi Paese d’Europa. E allora se degli italiani si spostano in Romania, in Spagna, in qualsiasi Paese per conseguire un’abilitazione, una specializzazione, all’insegnamento, questa deve essere riconosciuta tutt’al piu’ con le misure compensative previste dalla direttiva europea. Ma non e’ tollerabile che in un Paese proceda con la violazione dei termini di 120 giorni, dopo 36 mesi”, ha spiegato l’avvocato Maurizio Danza. (AGI)