I finanzieri del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione a un decreto di applicazione di misure
cautelari personali e reali emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento su richiesta
dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Napoli nei confronti di tre cittadini italiani, che sono stati
posti agli arresti domiciliari, e nei cui confronti č stato eseguito il sequestro dei conti correnti e delle somme in
essi depositate fino alla concorrenza di euro 315.000,00, quest’ultima misura č stata estesa anche alla societŕ
beneficiaria del contributo comunitario.
L’indagine trae origine da un’attivitŕ delegata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la quale, in presenza
di una ipotesi di reato di competenza della Procura Europea, inviava una segnalazione a quest’ultima.
Il provvedimento cautelare, il primo richiesto dalla EPPO ed eseguito nella competenza territoriale della Procura
sannita, giunge al termine di accurate indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria
Benevento, eseguite attraverso attivitŕ tecniche ed acquisizioni documentali finalizzate ad accertare ed acquisire
elementi di riscontro in ordine alla indebita percezione di un contributo pubblico richiesto al Ministero dello
Sviluppo Economico da una impresa – con sede legale a Montesarchio (BN) ed unitŕ operativa in Benevento –
operante nel settore della rivendita autoveicoli, per la costruzione di un impianto per la produzione di pellet.
In relazione alla documentazione acquisita, la societŕ beneficiaria del contributo aveva dichiarato che il progetto
era stato concluso il 28 febbraio 2022 e che a quella data i macchinari acquistati erano stati consegnati ed
installati presso la sede operativa aziendale sita nel capoluogo sannita.
Le indagini e i numerosi sopralluoghi eseguiti dal Nucleo P.E.F. presso la sede operativa di Benevento, hanno
permesso di accertare che nei locali aziendali veniva svolta l’attivitŕ di vendita autovetture, officina assistenza,
vendita ricambi per un noto marchio, nonché revisioni auto.
Pertanto, non č stata, rilevata la presenza di alcun macchinario inerente l’investimento di che trattasi.
Al fine di ottenere l’erogazione del contributo pubblico e documentare lo stato di avanzamento dei lavori per le
spese sostenute nell’ambito dell’investimento in parola, la societŕ beneventana utilizzava false fatturazioni per
operazioni inesistenti emesse, con artifici e raggiri da una societŕ con sede nella Repubblica Ceca.
Referente: Magg. Francesca Conte ; Contatti: 3387207985
L’impegno della Guardia di Finanza nella lotta alle frodi nel settore della spesa pubblica mira a un utilizzo
trasparente ed efficiente dei finanziamenti nazionali e comunitari, a sostegno della crescita produttiva e dello
sviluppo del Paese e dell’Unione europea. Quanto sopra si comunica per il diritto di cronaca costituzionalmente
garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari,
sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza

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