Il Sindaco Pasquale Aliberti interviene in merito alla marcia contro l’autonomia differenziata in programma a Roma giovedì 16 febbraio, comunicando che non parteciperà alla manifestazione e motivando le ragioni della sua assenza.

 

Il 16 febbraio  ha spiegato il Sindaco Pasquale Aliberti non sarò a Roma per marciare contro l’autonomia differenziata, soprattutto perché non ho intenzione di nascondere le responsabilità del Presidente di questa regione dietro una legge che va ancora approfondita prima di esprimere ogni giudizio. Questo nella consapevolezza che le regioni del Sud, soprattutto sulla Sanità, in questi anni sono state ferocemente penalizzate. Nel riparto del fondo: le risorse vanno potenziate per le regioni del sud e in particolare per la Campania, i criteri di distribuzione non si possono più basare sull’età media della popolazione ma devono concentrarsi sul numero degli abitanti per dare la possibilità di costruire una sanità migliore, nell’interesse di una regione che è costretta a emigrare altrove per le cure mediche. Subiamo oramai da otto anni una classe dirigente che non è capace di mettere in campo una programmazione. Poi ci sono altre questioni come il bilancio armonizzato che penalizza sia il nord che il sud e che ormai ha commissariato totalmente i comuni, riducendo i trasferimenti dello Stato, costringendo a riversare nelle casse una parte dei tributi comunali e mettendo i sindaci nella condizione di avere le mani legate rispetto alle risposte che nella prospettiva vogliono dare ai territori. Io sono per uno Stato meno presente che dia la possibilità ai cittadini di essere protagonisti dei propri sogni, delle proprie aspettative e non impantani nella burocrazia l’economia di questo paese. Sono contro la camorra che in questa parte di territorio va debellata con l’aiuto dello Stato perché rappresenta un cancro rispetto allo sviluppo economico di questa regione. Se a Roma si manifestasse per tutto questo, sarei stato di certo a capo del corteo, ma la marcia organizzata sembra più un tentativo di nascondere le deficienze di una classe regionale che in otto anni ha sfasciato la Campania. Per questo non parteciperò. Non farò da parafulmine a chi dovrebbe, invece che protestare, ammettere i propri errori, farsi un esame di coscienza rispetto a quanto prodotto sul tema della Sanità ma anche sui trasporti e sul tema della spesa dei fondi comunitari. Non mi vedrete alla marcia per coprire chi, in termini di programmazione, non ha fatto nulla per dare forza al territorio, il nostro territorio, che in questi anni non si è sentito rappresentato da nessun livello istituzionale, nessuno.

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