Due giorni fa, di sera, un atto vandalico ha colpito la sede dell’Associazione Scienze Politiche dell’Universitŕ di Salerno, scuotendo non solo le mura fisiche dell’edificio, ma anche il cuore e la fiducia della comunitŕ accademica. In risposta a questo gesto devastante, Vincenzo Russo ha scritto una lettera aperta ai responsabili, esortandoli a riflettere sulle conseguenze dei loro atti.

Nella sua lettera, Russo si rivolge a coloro che hanno partecipato alla distruzione della sede:

“Gentili vandali, sono profondamente deluso e addolorato nel constatare gli atti vandalici che avete compiuto ieri sera presso la sede dell’Associazione Scienze
Politiche. La vostra scelta di distruggere la porta, rovesciare tutto e seminare il caos all’interno dimostra mancanza di rispetto e maturitŕ nel gestire le vostre frustrazioni. Č importante ricordare che esistono molteplici modi per esprimere le proprie opinioni e le proprie insoddisfazioni, e distruggere la proprietŕ altrui non č certo uno di essi. In situazioni di disaccordo o malcontento, č fondamentale ed č possibile ricorrere al dialogo pacifico ed educato per risolvere i conflitti e trovare soluzioni condivise. Vi invito a riflettere sul significato delle vostre azioni e sulle conseguenze negative che queste comportano non solo per l’Associazione, ma per l’intera comunitŕ accademica. La violenza e la distruzione non portano a nulla di positivo, ma solo a divisioni e tensioni che danneggiano il tessuto sociale. Vi esorto a fare una riflessione per i danni causati e ad impegnarvi per trovare modalitŕ costruttive e rispettose per esprimere le vostre opinioni e risolvere i vostri conflitti. Solo attraverso il rispetto reciproco e il dialogo aperto č possibile risolvere i problemi,
qualsiasi problema. Inoltre, tengo a ringraziare il Presidente dell’Associazione Arthur Gugliucciello e il Consigliere didattico Emanuel Bartiromo, insieme agli altri componenti, per la loro disponibilitŕ e accoglienza sin dal mio arrivo all’Universitŕ lo scorso settembre. Grazie alla loro costante presenza e sostegno, mi sono sentito subito a casa e ho potuto contare su di loro in qualsiasi momento”.

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