I dati lo confermano al di là di ogni ragionevole dubbio. Il 73 per cento degli studenti italiani sta male a scuola. I giovani sono vulnerabili e questo li spinge a cercare stimoli che hanno effetti dopanti – in senso proprio e in senso metaforico. L’82 per cento è a rischio dipendenze. Il 39 per cento trascorre più di 8 ore al giorno sullo smartphone.

Parliamo ai giovani facendoli riflettere. Ascoltiamoli prima che la loro ricerca di attenzione si manifesti in forme morbose. Si può sintetizzare così il dibattito di spessore intavolato nella sala Padre Guglielmo Salierno del convento di S. Antonio a Nocera Inferiore. Deus ex machina della serata Maurizio Schettino la cui associazione Social Disco spegne 10 candeline. A prendere la parola sono stati l’avvocato Gabriella Marotta, l’educatore Nicola Frezza, l’attore nocerino Giovanni Marra. Da un lato cifre ed esperienze di chi ogni giorno si confronta con le mille sfaccettature dei giovani di oggi e la natura problematica della genitorialità, dall’altro la gioia di testimoniare come la passione e il talento – coltivati con impegno e studio -possano rappresentare un antidoto ad alienazione e dipendenze. Soprattutto alle sabbie mobili che costituiscono l’altra faccia della rete.

Si è discusso di violenza di genere e di tutela di minori, di nuovi bisogni educativi, di challenge pericolose, di sogni e passioni che possono salvare la vita. Strada obbligata – hanno convenuto relatori e pubblico – l’educazione capace di riprendere il motto di don Milani “mi stai a cuore”.

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