“Sul Puc di Roccapiemonte il Tar si pronuncia ma non scioglie i dubbi”.

I consiglieri comunali Luisa Trezza, Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio
fanno chiarezza sulla vicenda.
«Con sentenza n.01423/2024 pubblicata il primo luglio scorso, il Tar Campania, sezione di Salerno,
ha di fatto giudicato in parte inammissibile ed in parte ha respinto il nostro ricorso.
Abbiamo sottoposto al vaglio della giustizia amministrativa le nostre doglianze circa l’approvazione
dello strumento urbanistico e accettiamo con serenità l’esito del giudizio.
Rimane però il dato politico, importante, di un ricorso presentato per tutelare i diritti di tutti i cittadini
di Roccapiemonte.
Un Puc che resta, a nostro avviso, un grande pasticcio, senza alcuna visione di sviluppo per il paese.
Tuttavia occorre fare alcune precisazioni, soprattutto alla luce delle notizie false fatte circolare dal
sindaco, il cui intento è solo quello di screditare l’opposizione ma, purtroppo per lui, anche su questo
i risultati sono assai scarsi.
1) Il ricorso presentato non ha provocato alcun danno economico all’Ente.
Mentre i consiglieri di minoranza si sono autotassati ed hanno pagato di tasca propria il ricorso, il
sindaco e la sua giunta hanno pensato bene di nominare un legale esterno, nonostante ve ne fosse uno
interno in convenzione, pagandolo ben 7000 euro.
Il sindaco accusa la minoranza ma è lui a sperperare danaro pubblico ed a provocare un danno erariale
all’Ente. Piuttosto che dire bugie si preoccupasse di far spegnere le luci accese di giorno da due anni,
questo è un danno economico al paese ed ai cittadini, o di far pagare i passi carrabili ed i permessi
per la cartellonistica pubblicitaria.
Il sindaco dice bene, c’è stato un danno erariale, ma lo ha provocato lui. Inoltre vale la pena
sottolineare che il Tar ha ritenuto di compensare le spese di giudizio, non “condannando” i ricorrenti
soccombenti, cioè noi, ad ulteriori spese.
2) Roccapiemonte aspettava il Puc da 50 anni: un’altra grande bugia di Pagano.
Il sindaco non sa neppure quello che dice e ve lo dimostriamo.
Il territorio di Roccapiemonte aveva un Piano Regolatore approvato dal 1982, la legge che introduce
il PUC nasce solo nel 2004.
Capirete che i 50 anni di attesa di cui parla il sindaco non esistono ma che sono al massimo 20, ma
c’è dell’altro.
Pagano dimentica o fa finta di dimenticare che in questi 20 anni, ben 15 hanno visto la famiglia
Pagano al governo di Roccapiemonte, quindi, quando parla di ritardi, evidentemente fa autocritica e
fa benissimo!
Inoltre sempre il sindaco Carmine Pagano nel suo primo mandato (2017 /2022) si ricorda del Puc solo
a fine 2020, evidentemente non c’era tutta questa fretta ed ora addebita a noi opposizione un ritardo,
udite bene, di ben 6 mesi. La perdita di tempo, inoltre, poteva essere evitata perchè il Comune poteva
tranquillamente operare visto che non c’è stata nessuna sospensione preventiva dell’atto da parte del
Tar. Insomma, solo bugie su bugie, ma tutte con le gambe corte! Tutto ciò è davvero imbarazzante,
sia sotto il profilo politico che umano.
3) Il Tar ha sconfessato l’opposizione: un’altra falsità!
Il Tar non è entrato nel merito, soprattutto sulla incompatibilità di sindaco e assessore in quanto
entrambi proprietari di terreni che da agricoli sono stati trasformati in edificabili, così come si evince
dalle visure catastali e dalla perizia tecnica.
Non può passare il messaggio che tutto ciò sia moralmente ed eticamente lecito.
A nostro avviso, dunque, tutti i dubbi sulla incompatibilità restano e sono tutti documentati.
Sul Puc di Roccapiemonte, a nostro avviso, ci sono pesanti incongruenze che, evidentemente,
dovranno essere affrontate e chiarite in altre sedi» -hanno concluso i consiglieri comunali Luisa
Trezza, Giuseppina Polichetti, Giovanni Adinolfi e Giuseppe Ciancio.

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