L’accusa fa accapponare la pelle. Il reato è di quelli che ti cambiano la vita per sempre. E’ di 8 anni e 6 mesi la condanna per uomo di Nocera Inferiore accusato di violenza sessuale verso una bambina. Avrebbe abusato della propria nipotina, all’epoca dei fatti minorenne. L’indagine era partita dopo la denuncia della madre della vittima, alla quale quest’ultima aveva raccontato quanto accaduto con lo zio durante i momenti dell’anno che chiamano a raccolta la famiglia intorno alla tavola imbandita per godere del tepore degli affetti: Natale, Pasqua, Pasquetta. Un segreto pensante come il piombo che la ragazzina aveva tenuto per sé, temendo di ferire i genitori, schiacciata dal senso di colpo che grava sulle povere vittime che soni vittime due volte. Poi aveva trovato il coraggio di raccontare ad un’amichetta. Un’amichetta che aveva compreso tutta la mostruosità delle attenzioni di quello zio. E l’aveva spinta a confidarsi con la mamma.
A più riprese e dietro minacce, l’uomo avrebbe costretto la piccola a subire atti di natura sessuale, come da lei stessa confermato in fase di denuncia e poi durante il processo. 11 lunghi anni sono passati da quei giorni da girone infernali. 11 anni in attesa del verdetto – in primo grado. 11 anni che hanno visto quella bambina diventare donna, prendere in mano le redini della sua vita e indirizzare la barra del timone altrove. Un altrove che anche geograficamente ha reciso un cordone troppo doloroso. Un altrove che ha messo migliaia di chilometri di distante tra la ragazza, oggi affermata imprenditrice nel campo della ristorazione, e quel passato di infanzia negata per il cui riscatto i genitori non hanno alcuna intenzione fermarsi. Anche perché entro tre mesi arriveranno le motivazioni del tribunale, con le quali la difesa dello zio potrà ricorrere in appello.
L’intervista al papà della giovane: https://www.youtube.com/watch?v=IEpiWy8VERw