La drammatica situazione nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Ruggi di Salerno, dove la carenza di specialisti ha portato i medici a dover scegliere chi salvare per primo, ha suscitato l’indignazione di Mario Polichetti, responsabile nazionale Sanitŕ dell’Udc.

“Non č piů tollerabile che la salute pubblica sia messa a repentaglio da situazioni del genere”, afferma Mario Polichetti, responsabile nazionale della Sanitŕ per l’Udc, commentando l’emergenza che sta affliggendo la cardiochirurgia del Ruggi. “Siamo di fronte a un reparto che, da fiore all’occhiello della sanitŕ salernitana, č diventato la cenerentola. Non possiamo permettere che questo accada”.

Polichetti esprime una profonda preoccupazione per la situazione che, giŕ critica, č ulteriormente peggiorata nelle ultime settimane. “Č inaccettabile”, continua Polichetti, “che i colleghi, stremati dalla fatica, siano costretti a prendere decisioni cosě drammatiche, come accadde durante la pandemia di COVID-19, quando si doveva scegliere chi trattare a causa delle risorse limitate. Questo non dovrebbe accadere in un paese avanzato”.

Rivolgendosi direttamente al direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno”, Polichetti č chiaro: “Serve trovare una soluzione immediata a questo problema. Sono certo che come persona responsabile ed eticamente sana, saprŕ gestire la situazione in maniera ottimale. Č necessario attivare tutte le procedure per reclutare nuovi medici e garantire l’assistenza alle persone che ne hanno bisogno. Non possiamo piů permettere che la carenza di specialisti trasformi l’ospedale di Salerno in un luogo dove si rischia di morire in attesa di un intervento. Č ora di agire con determinazione e responsabilitŕ per ripristinare dignitŕ e sicurezza a un reparto che deve tornare ad essere un punto di riferimento per la sanitŕ salernitana e campana Chiediamo un intervento immediato per garantire che nessun paziente debba piů affrontare il dramma di un intervento rinviato, o peggio, di una vita messa in pericolo per la mancanza di persona”.

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