Oggetto degli attacchi di Servalli sono i principali esponenti del PD, e cioè il suo vicesindaco, Nunzio Senatore, e Adolfo Salsano, presidente del Consiglio comunale, che la scorsa settimana Servalli, in una intervista televisiva, ha addirittura invitato a dimettersi, tentando poi di ottenere dai consiglieri comunali di maggioranza una mozione di sfiducia nei suoi confronti.

Ieri, però, a questa storia si è aggiunto un ulteriore sgarbo del sindaco nei confronti del presidente del Consiglio comunale. Infatti, con una pec inviata a tutti i consiglieri e ai dirigenti comunali, il sindaco si è lamentato di non essere stato consultato quando la conferenza dei capigruppo ha convocato il Consiglio Comunale per il prossimo 17 ottobre e ha annunciato che non sarebbe stato presente, come sottolineato da Servalli nella pec, per quella data aveva già altri impegni istituzionali.

Il risultato è stato il rinvio a data da destinarsi del Consiglio, che aveva all’ordine del giorno le interrogazioni dei consiglieri nei confronti dell’amministrazione e il relativo dibattito.

Insomma il sindaco – che ricorda ad ogni occasione di essere uomo delle istituzioni – non esita, quando la cosa gli fa comodo, a spostare la guerra all’interno delle istituzioni, minandone il regolare funzionamento per i propri interessi, cioè per mettere in difficoltà il presidente Salsano e fomentare ulteriori attriti con i consiglieri.

Lo spettacolo è tristissimo e conferma, se mai ve ne fosse bisogno, che questa consiliatura è politicamente finita e che continuare non ha nessun senso, se non quello di utilizzare la propria posizione attuale come trampolino di lancio per il futuro.

Intanto, mentre questa storia finisce (e non ne vediamo l’ora), teniamo fuori gli organi istituzionali dalle beghe di parte e non riduciamone ulteriormente la credibilità.

I consiglieri comunali di opposizione

Italo Cirielli e Annalisa Della Monica (Fratelli d’Italia)

Pasquale Senatore (Forza Italia)

Bruno D’Elia (Noi Moderati)

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