Questa mattina si è svolto in Prefettura l’incontro tra le parti sociali, rappresentate dalla UIL FPL in
persona del Segretario Organizzativo Filomena D’Aniello e dall’RSA Gerardo Aliberti, e l’Azienda
Consortile Valle dell’Irno Ambito S6, rappresentata dal Direttore Generale dottor Carmine De Blasio,
dal Presidente del CdA, nonché sindaco di Baronissi dottoressa Anna Petta, dalla Segretaria Generale,
dottoressa Ilaria Leonardi e dal Consulente finanziario, dottor Gerardo Bisogno.
Erano presenti anche tre lavoratori a rappresentanza dei dieci che sono interessati dalla presente vertenza
(6 sociologi/amministrativi nella cabina di regia dell’ufficio di piano, 2 educatori e 2 psicologi su ben 6
comuni- Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino).
L’O.S. ha immediatamente rappresentato il suo rammarico per i motivi sottesi allo stato di agitazione,
ovvero la trasformazione a full time del contratto di lavoro attualmente part time di sociologi, educatori,
psicologi e amministrativi, in quanto nonostante i vari tentativi e i pareri tecnici addotti, non si è riusciti
ancora a trovare una soluzione condivisa che metta fine al precariato lavorativo.
La UIL FPL ha sottolineato la delicatezza del lavoro svolto dal personale part time, che solo con
l’estensione oraria, di cui si chiedono chiarimenti nella impostazione giuridico-contabile, riesce a
garantire i servizi.
In particolar modo, la sigla sindacale ha ribadito che dalla nascita dell’Azienda nel 2019 ad oggi, i servizi
sono stati implementati ma non il personale che, di fatto, lavora da sempre a 35 ore, sfruttando una
fantomatica estensione oraria sui progetti per portare invece avanti il lavoro ordinario.
È bene ricordare che la tela dei servizi sociali, ossia il motore per la gestione dei finanziamenti e il
coordinamento delle attività è strettamente dipendente dal ruolo dei sociologi e degli amministrativi e
che le figure part time di educatori e psicologi non riescono con 15 ore ad essere realmente capillari sul
territorio.
A fronte di tale risicato organigramma, che non tiene conto delle effettive necessità del territorio e del
potenziamento dei servizi, la UIL FPL ha chiesto che si utilizzino i fondi dedicati per trovare le risorse
necessarie alla trasformazione del contratto di lavoro da part time a full time.

In modo specifico, l’O.S. ha evidenziato che la legge di bilancio 2022 ha previsto che col fondo di
solidarietà si possa procedere, oltre che all’assunzione di assistenti sociali, anche al potenziamento di
altre figure professionali specialistiche (psicologi, educatori, sociologi, amministrativi), che per
l’Azienda speciale non sono applicabili i vincoli legati alla sostenibilità finanziaria e che le Aziende
speciali che erogano servizi sociali non sono sottoposte alle norme sul contenimento della spesa del
personale in quanto il costo del personale deve essere coerente con i servizi erogati.
Non è pensabile in tal senso che la dotazione organica dell’Ambito S6 per le figure professionali
specialistiche su menzionate sia rimasta invariata, ciò significherebbe che alcun miglioramento e
potenziamento dei servizi sociali si sia realizzato in cinque anni.
La UIL FPL ha chiesto con forza che si dia seguito alla deliberazione N.20 del 4.4.2023 in cui il CdA
ha espressamente indicato la necessità di trasformare il rapporto di lavoro indeterminato da part time a
full time.
D’altro canto ha espresso vero disappunto e perplessità di fronte alla delibera di programmazione del
fabbisogno 2024-2026 in cui si dichiara che non sussistono le condizioni, né dal punto di vista
normativo, né dal punto di vista della sostenibilità finanziaria per una trasformazione del rapporto di
lavoro da tempo parziale a tempo pieno.
Infine, poiché al fondo di solidarietà contribuiscono i comuni è necessario che gli stessi versino le quote
previste dalla norma e che sia la politica ad assumersi l’impegno di procedere alla strutturazione
definitiva del full time.
Anche l’RSA e i lavoratori presenti hanno rappresentato al tavolo l’amarezza per la condizione
lavorativa in quanto precari a metà.
Hanno altresì chiarito che tale azione, che è prerogativa sindacale e che tale rimane, non va connotata
quale azione ad personam, ma come una rivendicazione legittima che va nell’interesse della collettività
e del lustro della pubblica amministrazione: i servizi sociali in quanto essenziali sono riconosciuti
costituzionalmente.
La parte pubblica ha replicato che la volontà di procedere al passaggio al full time c’è, ma non la
possibilità normativa ed economica, tuttavia ha rimarcato e sottolineato che non è un obbligo la
trasformazione di un part time a full time, ma che è una facoltà della P.A., facoltà che al momento non
trova riscontro con quanto richiesto dai lavoratori.
Le evidenti divergenze tra le parti hanno portato a un verbale negativo.
La UIL FPL si riserva di informare la Commissione di Garanzia sullo sciopero, non escludendo
l’astensione dal lavoro, nel rispetto del mantenimento dei servizi minimi garantiti dalla Legge.
Il Segretario Organizzativo
Filomena D’Aniello
Firma autografa omessa ai sensi dell’art. 3 D.L

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