In data odierna, i militari del ComandoProvinciale della Guardia di Finanzadi Salerno, nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria in materia di reati fallimentari coordinata da questo Ufficio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di una misura cautelare personale e reale.
In particolare, il G.I.P., su richiesta di questa Procura, ha disposto la misura interdittiva del divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per la durata di un anno nei confronti di Antonio FABBROCINO (cl. 84), al quale vengono contestati i reati di autoriciclaggio, di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, oltre che la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Risultano, altresì, indagati per i medesimi reati tributari e fallimentari, Giovanni FABBROCINO (cl. 48) ed Eleonora DI FLORA (cl. 56) e nei confronti di una società è stato disposto il sequestro preventivo di saldi attivi di conto corrente e titoli per un importo complessivo di circa 340.000 euro.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di
Salerno, hanno riguardato, in una prima fase, il fallimento della FAGEL s.r.l. operante nel settore del commercio e distribuzione all’ingrossodi prodotti congelati e surgelati di noti marchi del settore nelle aree di Salerno, costiera amalfitana e agro-nocerino-sarnese.
Secondo la ricostruzione operatada questo Ufficio ed avallata, allo stato, dal Giudice per le Indagini Preliminari, lo stato di crisi di tale società sarebbe stato causato dal trasferimento del patrimonio immobiliare ed aziendale ad altre persone giuridiche riconducibili sempre agli stessi indagati, tra cui la “FRATELLI FABBROCINO S.r.l.”, facendo venire meno, in tal modo, le garanzie poste a tutela dei creditori.
Gli accertamenti eseguiti anche su quest’ultima società, successivamente dichiarata fallita, hanno fatto emergere, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, l’inattendibilità delle scritture contabili e il mancato deposito di altre, la distrazione di parte dei beni societari edi diversi automezzi.
Le stesse condotte sarebbero state poi finalizzate ad impiegare alcuni beni provento di reato in una terza società, la GRUPPOFABBROCINO s.r.l. e a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva da parte dell’amministrazione finanziaria, a fronte dei debiti tributari maturati dalla FRATELLI FABBROCINO s..r.l..
In relazione alla tipologia di misura applicata ad Antonio FABBROCINO- meno afflittiva di quella richiesta dall’Ufficio di Procura – è stato presentato appello ai sensi dell’art. 310 c.p.p..
Si evidenzia che il richiamato provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi
probatori acquisiti in fase di indagini preliminari, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d’innocenza.