Nel mese di Dicembre 2023 il Sindaco aveva annunciato in pompa magna la modifica del contratto di Servizio con l’ACSE, ed il potenziamento del servizio di spazzamento per 700.000 (settecentomila) euro.
Avevamo provato a spiegare in Consiglio comunale come sia la scelta, sia l’iter amministrativo e contabile, fossero sbagliati: la procedura mancava della dovuta asseverazione di un soggetto esterno, non era prevista la copertura finanziaria e – come asserito poi dalla stessa ANAC – si paventava un frazionamento artificioso delle prestazioni.
Ma la maggioranza come al solito – su ordine del primo cittadino – ha alzato la mano a favore, senza ascoltare chi come noi parla solo nell’interesse della città.
Il risultato è che:
dopo un anno il nuovo contratto di servizio non è stato firmato e probabilmente mai lo sarà
il servizio di spazzamento non è stato potenziato ma si continua a ricorrere al lavoro precario, con oltre 300mila euro dati in un anno a società di lavoro interinale
la percentuale di lavoratori “somministrati” dell’ACSE supera il 50%, il doppio rispetto al limite previsto dalla legge
le strade sono sempre più sporche, e quando miracolosamente non lo sono, non è perché migliorano l’organizzazione e le prestazioni del servizio, ma perché si continua a conferire ad ACSE ordini e commesse extra-contratto a spese dei cittadini
la raccolta differenziata è al 60%, sotto il limite previsto dalla legge, conferendoci il titolo di maglia nera in Campania.
E come se non bastasse, in queste settimane è giunta l’ennesima nota da parte dall’Autorità nazionale Anticorruzione, che dà ragione alle nostre segnalazioni e testuale Sulla base di tali rilievi, si invita codesto Comune ad adempiere a quanto richiesto dalla disciplina di settore (art. 17, comma 4, e 27, comma 2, del D.Lgs. n. 201/2022) prevedendo la asseverazione del PEF in relazione alle modifiche contrattuali in corso, fermo restando che, per a codesta Amministrazione la valutazione sulla opportunità o meno di avviare le attività di potenziamento del servizio in prossimità della scadenza contrattuale.”
Nel frattempo, infine, il PEF 2024_2025 non è stato approvato con il rischio di danni erariali serissimi, il contratto di servizio tra Comune ed Acse continua a non essere aggiornato secondo lo schema predisposto da Arera (e cioè a non avere quei criteri di trasparenza e regolarità imposti dalla legge), e a Scafati si paga la Tari più alta della Campania.
Ma il Sindaco, come nulla fosse, prepara con delibera di Giunta le basi per l’ennesimo ricorso amministrativo, questa volta contro l’Ente D’Ambito, perché – oramai lo abbiamo capito – l’importante per il primo cittadino non è risolvere i problemi, ma vedere felici alcuni avvocati.
Ci rimane dunque una sola domanda: quella del Sindaco pro-tempore della nostra città, cos’è? Incompetenza, distrazione, cattiva fede, oppure una nefasta miscela di tutte e tre caratteristiche?
Quello che sappiamo, però, è che a pagarne le spese, come al solito, è la nostra Scafati.
Ma noi continueremo a vigilare e ad opporci.
Il Consigliere comunale
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