Il sistema sanitario salernitano sta affrontando un preoccupante calo nel numero di parti, con una flessione significativa dei casi registrati presso l’ospedale Ruggi di Salerno. Se nel 2023 erano stati registrati 1.667 parti, nel 2024 la cifra si è ridotta a soli 1.500, segno di una tendenza che desta non poche preoccupazioni per la salute pubblica e il benessere delle donne in gravidanza.

“Il crollo delle nascite presso il Ruggi di Salerno è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La fuga delle partorienti da questa struttura è un chiaro segnale di malessere del sistema, e risulta evidente che la gestione sanitaria della struttura deve essere messa in discussione. La nostra priorità deve essere la tutela della salute delle donne e dei bambini, e non possiamo permetterci di assistere a un deterioramento dei servizi a discapito di chi, in un momento così delicato, merita assistenza di qualità e competenza”, ha dichiarato Mario Polichetti, responsabile nazionale del comparto Sanità per l’Udc.

Polichetti è stato chiaro sulla vicenda: “In un periodo in cui si stanno facendo enormi sforzi per garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario, è inaccettabile che le madri e i loro bambini si sentano costretti a cercare altrove quella sicurezza e competenza che il nostro ospedale dovrebbe garantire per legge e per diritto. Quando si parla di partorienti, non si può fare altro che garantire il massimo dell’assistenza, della professionalità e della disponibilità, ma purtroppo in molti casi stiamo assistendo a una continua disaffezione verso una struttura che ha sempre rappresentato un simbolo di eccellenza per la nostra comunità”.

Polichetti ha inoltre sottolineato che questa fuga non riguarda solo un problema isolato: “Questo fenomeno è il frutto di una gestione inefficiente, di scelte politiche sbagliate e di una scarsità di risorse destinate a servizi che dovrebbero essere prioritari. Quando una struttura sanitaria non è in grado di rispondere adeguatamente alle necessità di chi si affida ad essa, i cittadini sono costretti a prendere altre strade, a volte anche più lontane, per poter garantire un’assistenza adeguata e sicura per loro stessi e per i loro bambini”.

L’analisi di questa situazione, secondo Polichetti, deve essere approfondita a tutti i livelli: “Non si può accettare che il Ruggi perda colpi in un settore fondamentale come quello della maternità, un settore che è sempre stato fiore all’occhiello per l’ospedale e per l’intera comunità salernitana. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno, Vincenzo D’Amato, che ha la responsabilità della gestione della struttura, deve rispondere in modo chiaro e tempestivo riguardo alle cause di questa crescente emorragia di pazienti. Non possiamo più tollerare un disinteresse verso questa realtà e verso le esigenze delle partorienti.”

In conclusione, Polichetti ha ribadito la richiesta di dimissioni: “È evidente che sotto la gestione del direttore generale D’Amato, l’ospedale Ruggi ha perso la sua capacità di garantire i servizi essenziali alla comunità. Il calo del numero di nascite è solo uno degli ultimi segnali di una gestione che non ha saputo far fronte alle necessità sanitarie della popolazione. Chiediamo, senza indugi, le dimissioni del manager ad horas. È giunto il momento di mettere fine a questa gestione fallimentare, per il bene di tutti i cittadini e, in particolare, delle donne che meritano di avere accesso a strutture che garantiscano loro sicurezza e qualità nelle fasi cruciali della maternità”.

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