Nota Nuovo Sindacato Carabinieri: “Ancora una volta questa organizzazione sindacale si trova a dover denunciare pubblicamente l’ennesima aggressione subita dai colleghi del nucleo radiomobile della Compagnia Carabinieri di Amalfi e della stazione di Maiori. È ora di dire basta a queste vili aggressioni nei confronti delle donne e degli uomini in divisa che, oramai, possiamo dire, alla meglio cercano di contrastare chi vive in dispregio delle leggi e del quotidiano vivere civile, con la oramai vecchia scusa del disagio sociale. Questa, ennesima volta, a farne le spese sono stati i militari della costiera amalfitana, aggrediti da un giovane pregiudicato del luogo, che su ordine del magistrato dove essere tradotto in carcere. L’energumeno, probabilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, non ha esitato a colpire i nostri colleghi, procurandogli lesioni. Non contento, è riuscito a scappare per le vie del paese costiero, creando non poco allarme sociale.Per acciuffarlo si sono mobilitati quasi tutti i Carabinieri della Compagnia di Amalfi, gli uomini del Nucleo comunale di Protezione Civile e un elicottero. Prima di essere bloccato, il giovane ha avuto il tempo di lasciare una traccia: due frasi scritte con una bomboletta spray sui muri adiacenti la Chiesa, che recitano “Senza Dio né Stato”.
Alla fine, intorno alle 15.30 – dopo almeno tre ore di ricerche e dopo un ultimo inseguimento – è stato catturato nei pressi della Caserma dei Carabinieri, in via Orti, dov’è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Per i militari coinvolti, invece, la oramai consolidata normalità di cure mediche, ossa e cartilagini dolenti. Questa organizzazione sindacale oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti, chiede a gran voce l’immediata approvazione del ddl sicurezza, con l’immediato inasprimento della pena per chi commette violenza nei confronti di pubblici ufficiali in servizio, che legittimamente cercano di garantire la serena convivenza fra le persone perbene, chiedendo a nostra difesa il pubblico intervento dei nostri primi interlocutori in materia di pubblica incolumità, quali sono i Sindaci, dal capoluogo più grande d’Italia sino al paese più piccolo”.