In data 27 febbraio u.s., i militari in servizio presso il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno e presso la Compagnia della Guardia di Finanza di Battipaglia, coadiuvati da personale della Compagnia Carabinieri di Battipaglia, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso da questa Procura della Repubblica avente ad oggetto due immobili ubicati nel comune di Battipaglia, che sarebbero stati realizzati sulla base di titoli abilitativi ritenuti illegittimi.
I destinatari del provvedimento cautelare sono 2 funzionari del Comune di Battipaglia, 2
professionisti privati, il legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori e S committenti, indagati, a vario titolo e in concorso, per reati previsti dal Testo Unico dell’Edilizia e falsità ideologica. I funzionari addetti all’Ufficio Tecnico del Comune di Battipaglia avrebbero rilasciato permessi di costruire illegittimi per l’edificazione di 2 palazzi destinati ad abitazione (uno di / piani, l’altro di 3). I due titoli abilitativi oggetto di censura sono riferibili, rispettivamente, a interventi costruttivi di “demolizione di manufatti preesistenti e ricostruzione di nuovi edifici, con applicazione dell’ampliamento massimo del 35% del volume residenziale esistente”; ampliamento volumetrico consentito, in un caso, ai sensi dalla L.R. Campania n. 19/2009 e, nell’altro, ai sensi del cd. Piano di recupero ex Legge 219/1981.
Le criticità più evidenti, in relazione a ciascun permesso di costruire oggetto delle indagini, hanno riguardato la corretta determinazione volumetrica delle consistenze da demolire sulla quali è stata
calcolata
la premialità ,
nonché, l’erronea
classificazione
dell’intervento
demolitivo
come
“manutenzione straordinaria” e,
recupero”
infine, l’ultrattività delle previsioni del predetto
“Piano di
nonostante le stesse fossero ormai scadute per decorrenza dei
10 anni dalla loro
approvazione.
Il rilascio dei predetti permessi di costruire ritenuti illegittimi ha avuto, quale conseguenza, che, all’esito della demolizione di edifici preesistenti di due piani (ante demolizione), sono stati realizzati palazzi di tre e sette piani, di altezza anche superiore ai 20 metri, il tutto con un rilevante aggravio del carico urbanistico.
Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di impugnazione e le accuse cosi formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del provvedimento.
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