Tornare a vincere. Questo l’imperativo in casa Paganese dopo il nulla di fatto con l’Ebolitana a reti inviolate. Tre i pareggi consecutivi per la compagine azzurrostellata, cosa che non ha avuto ripercussioni sulla posizione in classifica, la Paganese è sempre prima, ma ha avvicinato in modo minaccioso le concorrenti alla promozione ai piani nobili della graduatoria.

I freddi numeri dicono che la Paganese ha impattato con il Gavorrano e l’Ebolitana fuori, e quello interno con la Neapolis. Due gol fatti e due subiti. Nella mini classifica del mese di ottobre la Paganese ha conquistato in sette incontri, un vero e proprio tour de force, 11 punti in virtù di due vittorie e cinque pareggi. Meglio il Perugia con 14 punti, stessi punti per il Catanzaro, dieci punti per il Lamezia che però ha riposato un turno quindi in sei incontri, dodici punti L’AQuila, undici punti per il Campobasso ma con sei match. Insomma, la Paganese, dopo lo straordinario inizio di stagione, ha avuto un leggero calo situazione che ne ha bloccato la possibile fuga. Cinque squadre in appena due punti per un girone B di Seconda Divisione apertissimo.

E allora ecco perchè la Paganese non dovrà sbagliare la gara con il Chieti, incontro per il quale mister Grassadonia non potrà schierare Fava e Vicentin ancora infortunati ed Errico squalificato, mentre Agresta potrebbe recuperare, ancora fuori Balzano che dovrà scontare il secondo turno di stop. Lojacono quindi avrà posto assicurato mentre Russo andrà a fare il terzino queste le possibilità. Paganese che è stata multata di 500 euro perchè propri sostenitori in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore alcuni petardi, senza conseguenze".

Il Chieti non avrà Stefano Amadio, mentre va sottolineato la clamorosa squalifica inflitta al direttore tecnico dell’Ebolitana Vittorio Belotti perchè al termine del primo tempo di gara, rientrando negli spogliatoi, rivolgeva all’arbitro una frase offensiva; allontanato e invitato a non rientrava sul terreno di gioco si posizionava in tribuna e reiterava gli insulti all’arbitro, invitando gli occupanti della panchina ad aggredire l’arbitro al termine dell’incontro; al termine della gara si introduceva negli spogliatoi e rinnovava gli insulti all’arbitro tentando di aggredirlo.

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