Aderirà allo sciopero unitario proclamato dalle Organizzazioni Sindacali, domani, 12 dicembre 2011, Federconsumatori Salerno. “Sarà l’occasione in cui si raccoglieranno, negli spazi democratici, le proteste e le istanze dei cittadini su scelte importanti, determinanti per il prossimo futuro economico e sociale del Paese, affinchè chi ha la responsabilità guardi con equità ai cittadini – consumatori ed in particolare alle donne, agli anziani ed ai giovani”, annuncia l’associazione per la tutela degli utenti. Due, i momenti nevralgici della manifestazione che interesserà il territorio salernitano. Il primo, quello previsto domani mattina, presso il centro sociale di Battipaglia che ospiterà un’assemblea pubblica e il secondo, di pomeriggio, dalle ore 15 alle 18, dinanzi alla Prefettura di Salerno, dove si terrà un presidio di protesta. La Federconsumatori, dunque, invita i salernitani a scendere in piazza ed aderire all’iniziativa, in difesa non solo della dignità dei lavoratori, ma di quella dei giovani del nostro territorio destinati all’emigrazione e alla disoccupazione: “Come pensare di dividere risanamento e sviluppo con interventi separati, in un Paese come il nostro, dove le disuguaglianze negli ultimi anni sono divenute insostenibili? – ha esordito il Presidente Peppe Sorrentino – Staccare i due pezzi della Riforma, perché di questo, più che di una manovra correttiva di bilancio, necessita il Paese, significherà non ridurre il divario sociale ed economico tra chi traina il Paese e chi viaggia in carrozza. Inoltre se nulla cambierà, e se dovesse essere confermata l’impostazione della manovra, enormi problemi attendono non solo i pensionati, ma i giovani che faranno il loro ingresso nel mondo del lavoro con un ritardo di 8 o 10 anni: nel lungo periodo la manovra avrà effetti devastanti sul Paese. In particolare – precisa preoccupato il Presidente – aumenterà a dismisura il numero dei giovani del nostro territorio costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro”. Gravi conseguenze, anche per i consumatori: “Un aumento dell’Iva generalizzato di 2 punti creerebbe aumenti vertiginosi ed insostenibili alle famiglie, specie al Sud dove la povertà è talmente dilagante da aver assunto nuovi significati, non solo relativi, ma assoluti: un simile intervento non bilanciato da interventi sociali forti, ed investimenti importanti nel Mezzogiorno, accelererà il già previsto esodo giovanile e comprometterà negativamente tutte le previsioni attuali. Inoltre – ha concluso – il recente aumento dei carburanti va sempre più nella direzione di creare, al Sud, dove i prodotti petroliferi hanno un costo medio del 15-20% superiore, gabbie di consumo che non si traducono in maggiore economia per il territorio, ma piuttosto in odiose diseconomie che attanagliano sviluppo e crescita”.