Fumata nera – difficile aspettarsi un esito diverso – dopo l’assemblea dei lavoratori del consorzio di bacino andata in scena stamane a Cava de’ Tirreni. La situazione oggettivamente č ingestibile. A riconoscerlo anche il commissario del consorzio, Fabio Siani. Che questa mattina non ha cercato in alcun modo di edulcorare la nuda e cruda veritŕ: non avrebbe fatto altro che contribuire ad inasprire gli animi dei lavoratori. Non ha mancato, perň, di rilanciare ancora una volta la richiesta ad un ultimo sacrificio: la pulizia in concomitanza con la festa della Madonna delle Galline.
L’indebitamento del comune di Pagani – oltre sedici milioni di euro – sta penalizzando tutto il bacino su cui l’ente consortile ha competenza. Oltre che i soci. Nessuno escluso. Quello di pagani č il cantieri piů grande e quello dove i problemi hanno assunto proporzioni paradossali: volendo anche trascurare il dettaglio affatto secondario dei mezzi oltremodo fatiscenti, c’č lo sfratto per il cantiere. Esecutivo fin da febbraio. E siamo ad aprile. Abbastanza fantasioso immaginare che possa non avere tempi biblici l’evoluzione del decreto ingiuntivo presentato a Palazzo san Carlo dal commissario del Consorzio di Bacino per un ammontare di 15 miiloni di euro. Da qui la richiesta di audizione urgente che Fabio Siani ha presentato alla triade commissariale insediatasi ieri. Domattina alle 12 dovrebbe esserci il faccia a faccia con il Prefetto Michele Mazza.
E proprio il debito con il Consorzio di Bacino potrebbe rivelarsi determinante su una situazione finanziaria dell’ente che – nel passaggio da Bruschi alla triade Mazza, Cassio, Scigliuzzo – si profila davvero sull’orlo del dissesto. Ipotesi tutt’altro che remota.
Quello di ieri mattina č stato oltremodo un battesimo di fuoco per i tre funzionari che, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per condizionamenti malavitosi sono stati incaricati di gestire la cosa pubblica in una Pagani la cui comunitŕ č ora piů che mai assetata di tranquillitŕ. L’immondizia accatastata dinanzi al portone d’ingresso del comune ha lasciato sbigottiti tutti: il commissario Maurizio Bruschi innanzitutto. E poi il Prefetto Michele Mazza ed i vice prefetti Laura Cassio e Francesco Scigliuzzo che Bruschi era andato a prendere in Prefettura. Sin dalle prime ore dalla mattinata la protesta dei lavoratori del Consorzio. Uno schiaffo in faccia, un pugno nello stomaco perché oramai sono convinti che solo con le maniere forti si puň ottenere attenzione. Latitando le risposte. Dunque, immondizia scaricata in Piazza D’Arezzo.