ROMA – Scene di dolore e strazio all’obitorio di Pescara all’uscita delle operazioni di riconoscimento della slama da parte di Anna, la giovane pallavolista fidanzata di Pier Mario Morosini. La ragazza prima freddamente ha spiegato a tutti che l’autopsia verrà effettuata domani mattina, poi davanti alle sue amiche giocatrici nonchè agli amici del fidanzato è crollata in lacrime abbracciando alcuni di loro e mormorando tra i singhiozzi: «Sembrava sorridesse, era bellissimo».
L’ARRIVO ALL’OBITORIO – Anna V. La poco più che ventenne fidanzata di Piermario Morosini, è giunta poco fa all’obitorio dell’ospedale di Pescara per espletare le formalità del riconoscimento della salma dello sfortunato centrocampista del Livorno morto ieri allo stadio Adriatico. La ragazza, giunta ieri sera a Pescara, era circondata da amici suoi e del giocatore giunti stamattina da Bergamo: con lei anche gli uomini della Digos che insieme ad altri quattro compagni l’hanno portata all’obitorio. Anna è all’obitorio con le compagne della squadra di pallavolo di Brembate, nella quale gioca. Con lei e con amici di Morosini c’è anche un sacerdote. La ragazza è affranta dal dolore e si è stretta nell’abbraccio delle amiche. Nel gruppo degli amici all’esterno dell’obitorio c’è tensione e la richiesta del rispetto del loro dolore.
L’AMICO MIRKO – All’obitorio dell’ospedale di Pescara c’è l’ex compagno di squadra di Piermario Morosini Mirko Frattali, amico fraterno del giocatore del Livorno scomparso. Frattali ieri in panchina nel corso della gara di campionato Verona-Bari è arrivato questa mattina a Pescara direttamente da Roma, dove era rientrato dopo la partita. È stato il papà di Frattali a raccontare della grande amicizia tra il figlio e Morosini: «Erano amici fraterni. Piermario era stato diverse volte a casa nostra. Un mese e mezzo fa Piermario e mio figlio nel corso di un weekend di vacanza erano stati in Spagna a vedere una partita di Lionel Messi».
ALBERTINI ALL’OBITORIO – È arrivato all’improvviso all’obitorio di Pescara Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio ed ex giocatore del Milan. Albertini, accompagnato dal presidente del Pescara nonchè vicepresidente di Lega B Daniele Sebastiani per visitare la salma dello sfortunato Piermario Morosini, poi è uscito visibilmente scosso, senza parlare con nessuno, è risalito sul suo suv ed è ripartito immediatamente.
PELLEGRINAGGIO TIFOSI ALLO STADIO LIVORNO – Circa 200 tifosi sono già davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario Morosini, il giocatore amaranto morto ieri pomeriggio a Pescara. In realtà il numero dei tifosi è in continuo aumento: un pellegrinaggio spontaneo che vogliono rendere omaggio alla memoria di Morosini davanti allo striscione che era stato appeso ieri dai ragazzi della curva nord sui cancelli dello stadio con su scritto: "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro". Stamani, al posto del numero 25 apparso nello striscione ieri sera, è stata messa la sua maglia. Sotto rose e altri mazzi di fiori, uno anche della società A.S. Livorno Calcio, vengono lasciati insieme alle sciarpe della squadra. Momento di particolare commozione quando sono arrivati i bambini della scuola calcio accompagnati dai loro allenatori. Dalla società, intanto, fanno sapere che per oggi non ci saranno iniziative ufficiali: "Lasciamo spazio al dolore dei tifosi", ha detto l’addetto stampa Paolo Nacarlo.
IL PREPARATORE DEL LIVORNO – "Mi sono accorto subito che era scivolato in modo strano e quando ci siamo resi conto che stava male siamo corsi subito in campo dalla panchina, poi una gran confusione intorno a Mario. Era un ragazzo d’oro uno di noi, stava facendo molto bene sia in campo che fuori, siamo distrutti". Sono già passate molte ore dalla tragica morte di Piermario Morosini ma nelle parole di Fabrizio Boccafogli, preparatore dei portieri del Livorno Calcio è come se fosse appena successo. Con la voce incrinata dall’emozione Boccafogli, rientrato in nottata con il pullman della squadra, stamani racconta quei terribili momenti: lui era là, a pochi passi. Il momento peggiore quando la squadra si è recata all’ospedale: "Ci avevano dato un po’ di speranza, poi quando siamo arrivati all’ospedale di Pescara e ci hanno dato quella notizia è stato terribile". Terribile e angosciante come il rientro a Livorno del pullman della squadra: "È stato il più brutto rientro da una trasferta della mia carriera – conclude Boccafogli –vedere i ragazzi, i compagni di reparto e i compagni di camera di Piermario piangere a dirotto per tutto il viaggio. Hanno dimostrato di volergli un bene dell’anima, così come meritava un ragazzo eccezionale come lui. Siamo tutti distrutti".