Con il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di circa tre milioni di euro e la perquisizione del cantiere nautico “Izzo Mare S.r.l.” di Torre Annunziata (NA) si è conclusa, nella giornata odierna, una vasta operazione antidroga svolta, a partire dal mese di aprile 2011, dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli nei confronti di una pericolosa e consolidata organizzazione criminale napoletana con stabili e stretti collegamenti con la Spagna ed il Marocco, in grado di investire notevoli risorse finanziare nel traffico internazionale di ingenti quantitativi di hashish, utilizzando, per il trasporto dal Nord Africa, potenti e veloci imbarcazioni appositamente realizzate o acquistate in Italia.

Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta di questa D.D.A., riguarda: 
otto immobili (case e terreni), alcune autovetture e conti correnti bancari e postali, riconducibili all’indagato CIMMINO Gennaro, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Secondigliano;
un lussuoso yacht di circa 26 metri (denominato “GEN.CI.”, dal nome e cognome del predetto Gennaro Cimmino) ed un potente gommone di 12 metri, entrambi intestati al cantiere nautico “IZZO Mare S.r.l.” di Torre Annunziata (NA). 
L’attività odierna rappresenta l’epilogo di complesse indagini di Polizia Giudiziaria, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) partenopea nell’ambito della cosiddetta “Operazione First 2011” e condotte dal Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) di Napoli, che hanno consentito, dal loro avvio, di arrestare 16 persone resesi responsabili dei gravi reati di associazione finalizzata al traffico illecito di droga ed armi, sequestrare oltre 320 chilogrammi di hashish, due fucili mitragliatori kalashnikov, una bomba a mano e di reprimere, nello scorso mese di gennaio, nelle acque internazionali al largo delle Isole Baleari (Spagna), un traffico illecito di circa 10 tonnellate della stessa sostanza, trasportate a bordo di un motoscafo veloce tipo yacht che era stato appositamente costruito nel citato cantiere nautico “Izzo Mare S.r.l.”.  
L’imponente inchiesta giudiziaria ha consentito di accertare l’esistenza ed operatività di un agguerrito gruppo criminale, con base operativa in Torre Annunziata (NA) e varie ramificazioni nel territorio nazionale ed estero, dedito all’importazione in Italia di ingenti quantitativi di hashish destinati alle fiorenti “piazze di spaccio” dei paesi vesuviani. 
In particolare, le investigazioni hanno permesso di individuare, al vertice della citata organizzazione, il napoletano CIMMINO Gennaro e lo spagnolo PEREZ GOMEZ Josè, alias “Primo”, il quale, avvalendosi di una considerevole disponibilità di uomini, mezzi e risorse finanziarie, coordinava dal Marocco il trasferimento via mare verso la Spagna di numerose tonnellate di hashish, di cui una parte, dalla penisola iberica, giungeva in Campania con l’impiego di corrieri italiani che, per il trasporto, utilizzavano diverse autovetture, di volta in volta appositamente noleggiate in territorio estero.
Nel mese di maggio 2011, i finanzieri del G.O.A., sulla scorta degli elementi indiziari raccolti, infliggevano i primi duri colpi all’organizzazione indagata, scoprendo e sequestrando, all’interno di un box auto adibito a deposito e sito in Portici (NA), 163 chilogrammi di hashish, due fucili mitragliatori Kalashnikov completi di munizionamento ed una bomba a mano e traendo in arresto, dopo alcune ore, SORVILLO Lucio, locatario del garage e membro del sodalizio criminale, il quale, una volta appresa la notizia di tale intervento repressivo, si era inizialmente reso irrintracciabile rifugiandosi a Torre Annunziata. 
A distanza di meno di un mese, nel giugno 2011, le fiamme gialle di Napoli, all’esito di un prolungato servizio di perlustrazione lungo il tratto autostradale “Roma – Napoli”, nei pressi del casello “Napoli Sud”, sorprendevano BALZANO Antonio di Sarno (SA) e la straniera PERSHINA Tatiana mentre trasportavano, a bordo di una Volkswagen Golf con targa tedesca noleggiata appositamente in Germania, circa 160 chilogrammi di hashish, che venivano pertanto sottoposti a sequestro unitamente all’autovettura, mentre i due soggetti venivano tratti in arresto. 
In concomitanza con tali eventi, il narcotrafficante spagnolo PEREZ GOMEZ Josè assegnava l’incarico al CIMMINO di allestire un’imbarcazione, della lunghezza di 26 metri, da impiegare per il trasporto di numerose tonnellate di hashish dalle coste nordafricane a quelle spagnole. 
Il Cimmino, per l’allestimento dell’imbarcazione richiestagli dallo spagnolo, si rivolgeva al cantiere IZZO Mare di Torre Annunziata, il quale, nell’arco di circa sei mesi, realizzava un potentissimo yacht capace di raggiungere la velocità di 50 nodi, all’evidente fine di “seminare” qualsiasi inseguitore, dotato di una grandissima autonomia, che gli avrebbe consentito di affrontare anche il viaggio di ritorno dalla Spagna al Marocco senza dover effettuare alcun rifornimento, e di un sofisticato sistema radar, in grado di intercettare, a distanza di molte miglia marine, qualsiasi imbarcazione in avvicinamento. 
Nel dicembre 2011, il suddetto natante, ultimato e denominato “GEN.CI.”, partiva dalle coste campane per raggiungere il Marocco, ove il suo equipaggio, composto da 11 persone di varie nazionalità, procedeva alle operazioni di carico della droga che sarebbe stata poi trasportata in un luogo imprecisato della costa orientale spagnola. 
Al precipuo fine di reprimere tale traffico illecito, nel mese di gennaio 2012, considerata l’imminenza del possibile viaggio di ritorno del motoscafo, che nel frattempo si trovava ormeggiato presso un piccolo porto settentrionale del Marocco, la DDA di Napoli ravvisava la necessità e l’urgenza di realizzare un coordinamento operativo con l’autorità giudiziaria spagnola.
Pertanto, grazie al determinante contributo fornito dal magistrato di collegamento in Spagna, dott. Galileo D’Agostino, veniva organizzata, a stretto giro, una riunione a Madrid, alla quale partecipavano anche gli investigatori del G.O.A. di Napoli e personale del Comando Operativo Aeronavale di Pomezia – Pratica di Mare, che aveva il compito curare la fase repressiva tramite l’invio di alcune unità navali del Corpo.  
L’intervento operativo veniva condotto nella tarda serata del 13 gennaio, allorquando, a largo delle Baleari, le motovedette della Guardia di Finanza intercettavano la “GEN.CI.” che navigava, a fari spenti, unitamente ad un catamarano tipo peschereccio, al quale era agganciato un potente gommone di circa 12 metri, anch’esso intestato dalla “IZZO Mare S.r.l.”. 
Alla vista delle unità navali della Guardia di Finanza, i tre natanti si separavano in direzioni diverse ed il motoscafo incrementava improvvisamente la velocità, con il chiaro intento di darsi alla fuga. 
Dopo un prolungato e pericoloso inseguimento, durato circa tre ore, nel corso delle quali i membri dell’equipaggio della “GEN.CI.” riuscivano a liberarsi dell’intero carico di hashish,  quantificabile in circa 10 tonnellate, le unità navali del Corpo riuscivano a bloccare lo yacht e ad arrestare le undici persone a bordo che, di lì a poco, venivano trasferite, per mezzo di un aeromobile della Guardia di Finanza, da Palma de Maiorca a Napoli, ove venivano ristretti nel carcere di Secondigliano. 
A seguito di quest’ultimo intervento repressivo, il 9 marzo 2012, il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa D.D.A., emetteva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di CIMMINO Gennaro, IZZO Salvatore – quest’ultimo titolare di fatto della “Izzo Mare S.r.l.” e pienamente consapevole dell’utilizzo finale dello yacht “GEN.CI.” e del predetto gommone di 12 metri -, RUPIL Giuseppe, PEREZ GOMEZ Josè ed altri quattro soggetti stranieri appartenenti al cartello fornitore della droga. 
Il provvedimento giudiziario veniva eseguito dai finanzieri del G.O.A. nelle prime ore del 4 aprile 2012, allorquando venivano tratti in arresto CIMMINO ed IZZO, mentre gli altri denunciati, che erano già fuori dal territorio nazionale, si sottraevano, in tal modo, all’esecuzione delle citate misure cautelari personali, rendendosi latitanti all’estero. 
Napoli, 30.05.2012.

 

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