Nella serata del 30.05.2012, personale della Sezione Giudiziaria della Divisione Anticrimine della Questura di Salerno, diretta dal primo Dirigente della Polizia di Stato, Luciana Palmieri, ha eseguito l’Ordinanza di custodia cautelare in carcere per violazione della misura cautelare dell’allontanamento dall’abitazione familiare emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Salerno nei confronti di B.C.S. nata in Ucraina nel 1993, cittadina italiana, residente a Salerno.
La ragazza era già destinataria della misura cautelare di allontanamento dalla casa famigliare, per reiterati episodi di violenza, (rapina, estorsione, furto aggravato, minaccia aggravata, maltrattamenti in famiglia), in danno dei propri congiunti, determinando in loro uno stato di prostrazione, terrore, avvilimento e sofferenza, aggravati dalla continuazione.
Gli episodi criminosi sono stati tutti commessi dalla B.C.S. in danno della propria famiglia, in particolare della nonna paterna, da due anni a questa parte, durante i quali la giovane ha sconvolto la vita dell’anziana signora e dei propri genitori, fino al punto di indurli a denunciarla.
La ragazza, palesemente in contrasto con gli obblighi connessi alla predetta misura cautelare, ha dimostrato una spiccata capacità a delinquere, adusa a comportamenti antigiuridici, in assoluto spregio dei vincoli dell’Autorità, derivanti anche dalla sua personalità, orientata a infrangere gli obblighi e le prescrizioni che le erano state imposte.
Infatti, nello scorso autunno, la nonna di B.C.S. aveva riferito agli investigatori che da qualche tempo sparivano dalla sua casa oggetti di valore, custoditi nella propria camera da letto in una cassaforte portatile, e che ella nutriva sospetti che l’autrice dei furti potesse essere proprio la nipote.
In seguito a questi episodi l’anziana donna aveva affidato la cassaforte, (contenente tra gli altri monili, alcuni anche di valore artistico, denaro ed un lingotto d’oro massiccio di circa un chilo), alla sorella abitante nello stesso palazzo.
Successivamente, tuttavia, la ragazza incriminata, con la complicità di due suoi amici, riusciva con stratagemmi a sottrarre la cassaforte custodita dalla zia, rivendendone il contenuto presso un esercizio commerciale “Compro Oro”, sito nel centro di Salerno, individuato a seguito degli accertamenti tempestivi dei poliziotti, che riscontravano che l’acquisto era effettivamente avvenuto, ma che i gioielli erano stati già venduti.
La ragazza, incurante delle prescrizioni imposte, ha continuato reiteratamente a violarle, come è stato più volte accertato dal personale della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura di Salerno e segnalate alla competente A.G., evidenziando la sua totale incapacità ad autodeterminarsi.
Le indagini del personale della Settima Sezione della Divisione di Polizia Anticrimine, coordinato dall’Ispettore capo della P.S. Angelo Labella, hanno posto in evidenza la natura persecutoria e l’atteggiamento ossessivo che ha caratterizzato le aggressioni perpetrate dalla ragazza ai danni dei genitori, della nonna e della zia, tendenti alla continua richiesta di denaro, anche in somme consistenti, tanto da ridurre considerevolmente le finanze della famiglia.
La giovane ragazza ha sempre assunto nei confronti dei suoi famigliari e del personale delle forze di Polizia che interveniva, di volta in volta, alle richieste di aiuto dei suoi congiunti, atteggiamenti di sfida.
L’arresto è stato eseguito presso il porto turistico di Salerno dove la ragazza è stata rintracciata al suo rientro da una gita a Capri.
Comunicato Stampa Questura