“Quel ragazzo mi ha ubriacata di chiacchiere, non si muore soltanto per amore, anche per malattia”. Con questo biglietto, indirizzato al padre, Giuseppina ha detto addio alla vita. 28 anni, studentessa di Scienze Motorie, ha deciso di farla finita nei bagni dell’Universitą Parthenope di Napoli. Prima ha provato a tagliarsi i polsi, poi ha utilizzato il filo di un asciugamani elettrico. A ritrovarla una docente di Scienze dell’Ambiente. Professori choccati: La sede dell’universitą di Giuseppina era da tutt’altra parte rispetto al grattacielo del centro direzionale dove invece č stata trovata senza vita. Il suicidio č avvenuto al quinto piano dell’edificio, dove si trova un corridoio con quattro uffici e altrettanti bagni. Quello dove Giuseppina si č uccisa era usato solo da due docenti, le uniche presenti sul piano. Il giorno scelto era pieno di esami, con un grande andirivieni di studenti in facoltą. Una delle due docenti si č trovata di fronte una scena davvero agghiacciante. Dopo la scoperta ha subito chiamato il 118 ma non c’era pił niente da fare. La giovane era molto magra. In molti ipotizzano che il suicidio sia maturato per colpa dell’anoressia. Lei al papą parlava sģ di malattia, ma anche di amore e di quel ragazzo che le aveva detto tante bugie. L’uomo non sa darsi pace. E anche i professori sono rimasti molto colpiti. Con il bagno transennato, in molti non capivano che cosa fosse successo. Qualcuno ha anche pianto per il senso di colpa, pensando che magari chi si era tolto la vita fosse un suo studente bocciato all’esame. Il rettore Gennaro Ferrara ha disposto mezza giornata di lutto. Oggi niente esami, niente lezioni e niente corsi.

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