Vincenzo Pagliara, l’oculista arrestato due giorni fa su ordine del gip di Potenza nell’ambito di un’inchiesta su numerosi "falsi ciechi" – che hanno truffato l’Inps per decine di migliaia di euro – ha risposto oggi alle domande che il magistrato gli ha rivolto, nel carcere del capoluogo lucano, nell’interrogatorio di garanzia.    L’interrogatorio è durato circa due ore: Pagliara era assistito dal suo avvocato, Michele Tedesco. Secondo quanto si é appreso, l’indagato ha risposto a tutte le domande, anche quelle relative a presunti compensi in denaro ricevuti per emettere i certificati che attestavano il falso stato di cecità (totale o parziale) di alcune persone. L’avvocato di Pagliara ha presentato istanza per ottenere gli arresti domiciliari: il gip si è riservato di decidere.    Oggi, in una nota, l’Azienda sanitaria di Potenza – con la quale l’oculista aveva un rapporto di convenzione – ha precisato che, "come referente per gli specialisti di oculistica, Pagliara aveva ottenuto un incarico elettivo tra i medici convenzionati". L’Asp ne ha "preso atto". Per quanto riguarda l’incarico di Pagliara nella commissione invalidi, esso era di "componente supplente", peraltro esercitato "con presenze sporadiche".    Nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sono indagati 26 falsi ciechi: oltre a Pagliara, è stato arrestato (si trova agli arresti domiciliari) l’avvocato potentino Donato Giacomino. 

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