La ricorrenza del 238° Anniversario sarà celebrata in Salerno il giorno 25 giugno 2012, alle ore 17,45, presso la caserma “V. Giudice” di via Duomo, n. 21, sede del Comando Provinciale, alla presenza delle Autorità di Salerno e della provincia.
Quattro le priorità strategiche del Corpo per il 2012: la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, intensificazione del contrasto delle frodi fiscali e rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti.
L’evento è l’occasione per tracciare il bilancio dei primi 5 mesi del 2012 che risulta decisamente positivo:
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Il contrasto all’evasione fiscale è l’obiettivo prioritario della missione di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza. Il fenomeno danneggia non solo il bilancio dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali sottraendo risorse da destinare ai servizi pubblici essenziali a beneficio di tutta la collettività, ma anche quelle imprese che, rispettando le regole, subiscono la concorrenza sleale di chi, ponendosi al di fuori della legalità, sovverte l’etica di mercato.
ü Verifiche/controlli eseguiti n. 691 con l’individuazione di violazioni:
· alle Imposte Dirette per €. 242.710.224;
· all’I.V.A per €. 72.010.461;
Proseguono i piani di intervento coordinato, avviati nei primi mesi del 2012, nei confronti degli evasori totali, di quei professionisti le cui posizioni sono ritenute “fiscalmente pericolose”, nonché di coloro che pongono in essere condotte evasive complesse ed insidiose per ingannare il Fisco: tra queste ultime, particolare attenzione è rivolta al contrasto delle “frodi carosello”.
Si tratta di truffe al Fisco realizzate con il coinvolgimento di altri Paesi comunitari e la costituzione di società “cartiere”, cioè “scatole vuote” prive di reale struttura operativa e create con l’unico scopo di emettere fatture false.
Tra i casi più eclatanti, quella di un’azienda operante nel settore della telefonia mobile, che ha evaso un’Iva per oltre 17 milioni di euro, costi per 47 milioni di euro ed un Irap per altrettanti 47 milioni di euro. Altro caso singolare, quella società operante nel settore della commercializzazione di prodotti hi-tech che ha emesso ed utilizzato fatture false per 180 milioni di euro, con conseguente danno per l’erario di oltre 20 milioni di euro
Continueranno anche i piani coordinati di controllo del territorio finalizzati non solo a verificare la corretta emissione di ricevute e scontrini fiscali ed a rilevare “sul campo” indici di ricchezza che evidenzino sproporzione tra quanto dichiarato al fisco (come risulta nelle banche dati) e quanto effettivamente posseduto, ma anche a contrastare la contraffazione, l’abusivismo commerciale e l’impiego di lavoratori “in nero”, tutti fenomeni che ledono gravemente le regole della concorrenza e l’attività degli operatori onesti.
I controlli in materia di scontrini e ricevute eseguiti dall’inizio dell’anno sono stati 2.271. Il 60% di questi è risultato irregolare.
Sono invece 561 i lavoratori in nero/irregolari scoperti.
Un altro piano di intervento riguarda gli “affitti in nero”, immobili in località di villeggiatura e nelle città universitarie.
è stata, altresì, proposta l’adozione della misura di sicurezza del sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 321 c.p.p., di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, dei quali è consentita la confisca penale, anche “per equivalente”, cioè lo strumento per contrastare l’evasione fiscale e permettere allo Stato di espropriare i beni e/o le cose di provenienza illecita, per un valore di oltre 7,6 milioni di euro.
LOTTA AGLI SPRECHI DEL BILANCIO PUBBLICO
Oltre all’impegno nella lotta all’evasione fiscale, la Guardia di Finanza ha intensificato gli sforzi a tutela delle uscite del bilancio pubblico, coerentemente con le esigenze di contenimento della spesa e con i processi di “spending review”, allo scopo di prevenire ed individuare, secondo il consolidato modello operativo di polizia investigativa, sprechi e malversazioni ottenendo effetti positivi sul saldo di bilancio e senza riduzione del livello dei servizi pubblici offerti.
In tale contesto, sono stati effettuati 217 interventi in materia di aiuti all’agricoltura ed altri finanziamenti nazionali e provenienti dall’U.E., rilevando contributi indebitamente percepiti per oltre 4 milioni di euro e segnalando all’A.G. 227 soggetti responsabili di comportamenti truffaldini, uno dei quali tratto in arresto.
Ricordiamo, in tale contesto, l’Operazione “Ghost Roads”, che ha portato all’arresto di 4 pubblici ufficiali della Provincia di Salerno, 4 imprenditori e 2 dipendenti di un istituto di credito, per i reati di peculato aggravato e continuato, tentato peculato e falso continuato in atto pubblico, ed al sequestro di beni per un valore pari ad 9,5 milioni di euro. Altra attività rilevante è quella svolta nell’ambito dell’Operazione “Re Mida”, che ha portato all’arresto di 2 pubblici ufficiali e 3 soggetti privati beneficiari di erogazioni di denaro pubblico, per il reato di peculato aggravato e continuato, ed al sequestro di beni pari a 4 milioni di euro.
Sempre in materia di spesa pubblica è rilevante anche l’attività svolta dal Corpo su delega della Corte dei Conti. Nei primi cinque mesi dell’anno il danno erariale accertato è stato di circa 5 milioni di euro, derivante anche dalla cattiva gestione della “cosa pubblica”.
ED
AGGRESSIONE DEI PATRIMONI DELLA CRIMINALITà ECONOMICA ED ORGANIZZATA
La Guardia di Finanza è coinvolta a pieno titolo nella lotta alla criminalità organizzata, soprattutto nell’individuazione delle operazioni di riciclaggio e nel contrasto delle attività imprenditoriali e professionali, attraverso le quali le organizzazioni criminali reimpiegano i capitali illecitamente accumulati e si mimetizzano nella società civile e nell’economia legale.
La strategia del Corpo si fonda sull’aggressione dei beni illecitamente accumulati dai sodalizi criminali, attraverso il sistematico ricorso alle indagini patrimoniali finalizzate a pervenire al sequestro ed alla confisca dei proventi e dei beni ottenuti dalle attività delittuose nonché delle aziende finanziate con capitali mafiosi.
Si tratta di accertamenti decisamente complessi ed articolati, in linea con i compiti attribuiti al Corpo e con la professionalità e l’esperienza maturata nel ruolo di polizia economico-finanziaria.
Le attività investigative richiedono, infatti, tra l’altro, l’esame della documentazione amministrativo-contabile, la ricostruzione dei flussi finanziari e la verifica della congruità della situazione patrimoniale effettiva con quella reddituale dichiarata.
E’ proprio grazie a tali investigazioni che è possibile scovare patrimoni illeciti accumulati nel tempo e contemporaneamente sfruttare anche i poteri di polizia tributaria per agire sul fronte fiscale.
Grazie a questa strategia, sono state svolte 13 investigazioni patrimoniali antimafia che hanno portato alla denuncia di 279 persone fisiche e/o giuridiche, per reati che vanno dall’associazione di tipo mafioso al riciclaggio ed all’usura, alla proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali su beni, appartenenti a persone condannate o indiziate di associazione di tipo mafioso, per un valore complessivo di 10 milioni di euro, nonché al sequestro e/o confisca di beni e capitali di provenienza illecita, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria ai sensi della normativa antimafia, per 40 milioni di euro.
Tra i casi scoperti, ricordiamo il sequestro di beni, disponibilità finanziarie e aziende nei confronti di Lanzetta Gennaro e Corrado Ferdinando, rispettivamente appartenenti al sodalizio camorristico “Nuova Famiglia” e “Clan Serino”, il cui valore ammonta ad oltre 20 milioni di euro.
Nel contrasto all’usura, 7 persone sono state tratte in arresto. Sono, invece, 36 i soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria per i reati bancari, finanziari, fallimentari e societari.
Tra queste attività, rammentiamo il sequestro di beni, aziende e disponibilità finanziarie, del valore di 2 milioni euro, nei confronti di Abate Aniello e l’Operazione “San Domenico”, che ha portato all’arresto di sette persone appartenenti ad un sodalizio criminale dedito all’usura. Oltre alle misure cautelari personali, i finanzieri hanno anche sequestrato beni per un valore di un milione di euro.
LOTTA AI TRAFFICI ILLECITI
Le indagini antidroga hanno portato alla denuncia di 160 responsabili, dei quali 12 in stato di arresto, 38 a piede libero e 122 segnalati all’Autorità prefettizia.
Sul fronte della tutela della legalità dei mercati, i sequestri di 6.786 prodotti contraffatti o insicuri confermano a pieno le tendenze di questi ultimi anni, segno che il mercato del falso sembra non conoscere crisi e che, anzi, proprio in un momento di diffusa difficoltà economica, i consumatori sembrerebbero fortemente attirati dai prezzi più bassi offerti sul mercato dalla sleale concorrenza della “filiera del falso”.
Il web è ormai diventato la nuova frontiera della contraffazione e sempre con maggiore frequenza viene utilizzato per la commercializzazione on line di prodotti contraffatti o insicuri, nonché per l’abusiva distribuzione, su piattaforme telematiche spesso create ad hoc, di supporti multimediali protetti dal diritto d’autore o di beni, come i medicinali, la cui commercializzazione è strettamente la cui commercializzazione è strettamente disciplinata, regolamentata e monitorata.
Ricordiamo l’Operazione “Drug & Slim”, che ha portato alla luce un sodalizio criminale, legato anche da vincoli di parentela, finalizzato all’illecita distribuzione di sostanze stupefacenti, contenute in preparati galenico magistrali ad effetto anoressizzante (fendimetrazina e clorazepato). Le indagini si sono concluse con la denuncia di 10 persone, cinque delle quali in stato di arresto e tre medici interdetti dalla professione.
TUTELA DEL PATRIMONIO ECOLOGICO ED AMBIENTALE
Il contrasto ai reati ambientali ed ai traffici illeciti di rifiuti rientra nel novero degli obiettivi che la Guardia di Finanza persegue ai fini della tutela del demanio e del patrimonio dello Stato, del corretto funzionamento delle regole del mercato e della concorrenza in relazione all’applicazione dei tributi statali, regionali e locali nei confronti degli operatori del settore.
L’articolo 32 della Costituzione individua nella tutela della salute un fondamentale diritto dell’individuo ed un interesse dell’intera collettività.
I reparti della provincia hanno individuato e contrastato le lucrose attività della criminalità, legate allo smaltimento di rifiuti, nonchè effettuando controlli specifici presso aziende che operano nel settore, ovvero che producono emissioni inquinanti.
Gli interventi hanno fatto registrare irregolarità a carico di 18 soggetti, di cui 15 denunciati a piede libero.
Sono state sequestrate mq. 8.264 di aree demaniali, Kg. 53.500 di rifiuti industriali e tre terreni.
COMPARTO AERONAVALE
Il dispositivo aeronavale costiero è preposto alla sorveglianza del mare territoriale e delle acque contigue, con particolare riguardo alla persecuzione degli illeciti di natura economico-finanziaria, alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in mare, al controllo del territorio e alla sicurezza delle frontiere marittime, al monitoraggio delle imbarcazioni che gravitano nella circoscrizione di servizio, nonché alla tutela del patrimonio artistico ed archeologico dell’ambiente marino.
Le Fiamme Gialle del mare hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 80 soggetti, sequestrando 22 immobili, per un valore di 5,8 milioni di euro, una discarica, un stabilimento balneare, 61.580 mq. di aree demaniali, 50.000 chilogrammi di rifiuti speciali e tre automezzi.
Comunicato Stampa