Oggi, probabilmente nel pomeriggio, sul sito della Federcalcio ci sarà il dispositivo ufficiale dei due procedimenti che la Corte di giustizia federale ha esaminato lunedì e ieri. Chi si aspetta novità eclatanti, però, potrebbe rimanere deluso: sostanzialmente confermate le sentenze della Disciplinare. L’allenatore della Juventus Antonio Conte – dieci mesi di squalifica in primo grado per doppia omessa denuncia – dovrebbe ottenere un leggero sconto di pena: ricorrerà al Tnas del Coni. L’appello del procuratore federale Stefano Palazzi contro i proscioglimenti relativi a Udinese-Bari (Leonardo Bonucci, Simone Pepe, Nicola Belmonte e Salvatore Masiello) sarebbe stato respinto e sicuramente la Procura non andrà al Tribunale arbitrale. Non lo ha mai fatto. L’informativa dei carabinieri sulla telefonata tra Portanova e Di Vaio, in orario compatibile con l’incontro che il difensore centrale aveva avuto con gli emissari di Andrea Masiello per combinare Bologna-Bari, non ha compromesso le sorti dei due calciatori (omessa denuncia per Portanova, proscioglimento per Di Vaio) e della società emiliana, per i quali si profila la conferma della decisione di primo grado. Nessuna sorpresa, almeno alla vigilia e sebbene la difesa ci sperasse, per l’appello del Lecce, per il quale sarebbe stata confermata l’esclusione dalla Serie B: toccherà ora al presidente federale Giancarlo Abete (coadiuvato dai vicepresidenti e dai presidenti delle leghe interessate) assegnarlo ad altra categoria. Sul Grosseto, invece, si sta ancora discutendo: comunque scontato, per il momento, lo slittamento delle partite delle due squadre in Serie B e probabile slittamento anche delle partite di Lega Pro delle "ripescande" Vicenza e Nocerina. Intanto i legali del club salentino prepareranno il ricorso d’urgenza al Tnas.
CONTINUITÀ — La linea che la Corte di giustizia federale ha adottato è quella della continuità. Già a luglio nella sentenza di appello per il maxiprocesso sul calcioscommesse, i giudici avevano modificato poco la sentenza di primo grado ritenendo (come ha fatto la Disciplinare) che i collaboratori Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni fossero attendibili. E il lavoro degli avvocati difensori non è riuscito a smontare questo assunto.
UDINESE-BARI — Poteva essere la "scheggia impazzita" della giornata di ieri. Palazzi aveva impostato il suo appello soprattutto sulla credibilità di Andrea Masiello, "rafforzata" dall’apertura a Bari di uno stralcio dell’inchiesta proprio su alcune sue "inedite" dichiarazioni relative alle partite Bari-Treviso (2007-2008) e Salernitana-Bari (2008-2009). "La credibilità intrinseca ed estrinseca di Andrea Masiello è ampiamente dimostrata dai fatti e in particolare dagli ultimi calciatori ascoltati in qualità di indagati dai magistrati di Bari nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, come riportato da tantissimi e onorevolissimi organi di stampa. A tal fine produciamo gli articoli di giornale nell’impossibilità di poter produrre i verbali di Lanzafame nella loro integrità per non intralciare il lavoro della Procura di Bari", ha detto Palazzi. Piccata la replica della difesa di Bonucci: "Andrea Masiello si contraddice più volte e non dice la verità, come rilevato in modo coerente e logico dalla Disciplinare: Bonucci è una persona credibile, definizione della Procura di Bari, e non è mai stato ascoltato perché indagato, ma soltanto come persona informata sui fatti".BOLOGNA-BARI — Scontro al veleno tra Procura federale e difese anche sulla partita Bologna-Bari. "Non ho chiamato Di Vaio né al telefono né incontrato di persona, questa è la risposta di Portanova alla Procura – ricorda Palazzi -. Ma le bugie hanno le gambe corte. Al fronte di un dato fattuale ha cambiato la sua linea difensiva", ha detto dopo aver illustrato l’informativa dei carabinieri di Bari allegata all’appello. Ma è stata incisiva l’arringa del legale del Bologna, Mattia Grassani, sull’impossibilità che la telefonata di Portanova a Di Vaio delle 19.08, prodotta in appello, possa avere preceduto l’incontro con gli emissari di Masiello.
BARI-LECCE — Si è consumato uno scontro anche tra la Procura e i legali di Giuseppe Vives (Fusco e Chiacchio) sull’appello della Procura per il proscioglimento del calciatore. "Palazzi afferma che il segnale è equivoco: mai, a memoria mia, si è verificato un appello con la prova equivoca – ha detto Eduardo Chiacchio -. Perché citare la procura della Repubblica di Bari se non è mai menzionato Vives? Perché questo appello? L’unica finalità è quella di rafforzare il teorema accusatorio nei confronti del Lecce e non si è avuta alcuna delicatezza nei confronti di questo giocatore". Chiacchio, infine, ha sottolineato che nell’avviso di chiusura indagini di Bari, Vives è stato completamente prosciolto.
Marco Calabresi – Maurizio Galdi