Il mondo della medicina lancia l’allarme sul pericolo delle infezioni in chirurgia ortopedica ed i medici salernitani corrono ai ripari organizzando un corso di aggiornamento sulla materia. Una due giorni di studio tenutasi nella sala del consiglio di palazzo Sant’Agostino dedicata alla prevenzione e al trattamento delle infezioni ortopediche che ha visto a confronto medici ed operatori della sanità pubblica e privata, alla presenza dei massimi specialisti della materia e dei vertici sanitari regionali, con il direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante a fare gli onori di casa.
Il convegno è stato presieduto dal prof. Antonio Toro, direttore dell’unità operativa complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Villa Malta di Sarno, ed ha offerto ai partecipanti la possibilità di implementare la loro competenza professionale in tema di infezioni osteoarticolari e di protesi ortopediche, favorendo in tal modo la corretta applicazione, nella pratica clinica, di modelli assistenziali adeguati in sintonia con le linee guida nazionali ed internazionali.
La presidenza onoraria del corso è stata offerta al prof. Giuseppe Guida, mentre coordinatori sono stati i dottori Luciano Lepore e Maria Laura Prinzo.
L’evento si è svolto sotto il patrocinio della Provincia di Salerno – Assessorato Politiche Sociali – Sanitarie – Sicurezza Alimentare – Personale, assessorato retto da Sebastiano Odierna.
“Le infezioni osteoarticolari e delle protesi ortopediche –ha dichiarato il prof. Antonio Toro- sono spesso associate a quelle della cute e dei tessuti molli limitrofi, e sono una causa frequente di ospedalizzazione. Esse rappresentano uno dei problemi più gravi e complessi dell’ortopedia e della traumatologia dei nostri giorni. Il loro numero è in crescita ed attualmente si osserva un aumento in termini assoluti tanto delle infezioni direttamente secondarie ad eventi traumatici quanto, soprattutto, di quelle post-chirurgiche successive ad interventi di osteosintesi e di protesizzazione di anca, ginocchio e spalla. La diagnostica di queste infezioni è spesso complessa e richiede una competenza notevole frutto di esperienza di anni. Ritardi diagnostici non sono infrequenti con conseguenti errori nell’impostazione di un corretto piano di trattamento. Tutto ciò comporta costi umani, sociali e anche economici decisamente rilevanti”. Costi che, specie in questa epoca storica della sanità campana, sarebbe opportuno abbattere ricorrendo ad una corretta ed attenta pratica, come la due giorni salernitana ha indicato.