I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, unitamente a quelli della locale Stazione, ad Atena Lucana (Sa), hanno apposto i sigilli di sequestro ai due impianti comunali di depurazione di proprietà del Comune di Atena Lucana.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri, unitamente al supporto tecnico dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale di Salerno, e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione del decreto del GIP del Tribunale di Sala Consilina, dott. Antonio Tarallo, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica dott. Amato Barile e dal sostituto Procuratore dott. Michele Sessa che ha diretto le indagini nei confronti:
– dell’ Assessore all’Ambiente del Comune di Atena Lucana e Responsabile dei Servizi Ambientali per la violazione ex art.328 del codice penale (omissione in atti d’ufficio), perché violando l’art.124 del D.Lgs.152/2006 (codice dell’Ambiente), serbando comportamento inerte, ometteva di richiedere alla Provincia di Salerno – Settore Ambiente – servizio ciclo integrato delle acque – l’autorizzazione allo scarico nel canale “Barre”, affluente del fiume Tanagro, delle acque reflue urbane provenienti dagli impianti di depurazione comunale, atto da compiersi senza ritardo per ragioni di igiene e sanità, nonostante la formale diffida emessa dalla Provincia di Salerno, per un impianto ad oggi sprovvisto di autorizzazione;
– del legale rappresentante della società affidataria del servizio di manutenzione e conduzione dei depuratori del Comune di Atena Lucana:
a) per la violazione ex art.356 del codice penale (frode in pubblica fornitura), perché commetteva frode nell’esecuzione del servizio di gestione e di manutenzione degli impianti di depurazione comunali e non ottemperava agli obblighi stabiliti nel capitolato speciale, in particolare non provvedendo alla pulizia delle griglie, alla raccolta del “vaglio” e al suo smaltimento mediante trasporto in discarica autorizzata, alla manutenzione ordinaria degli uffici, della recinzione e del cancello, all’adozione di tutte le misure idonee ad eliminare la presenza di topi, o di altri animali molesti, non effettuando le necessarie operazioni di derattizzazione e disinfezione, allo stoccaggio dei fanghi in discariche autorizzate e controllate, ad eseguire le analisi sui liquami in entrata e in uscita e, durante il ciclo di trattamento, previste con cadenza bimestrale, non inviando le relative certificazioni al Comune di Atena Lucana, a smaltire varie tipologie di rifiuti provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane;
b) nonché per il reato di cui all’art.256 del D.Lgs. 152/2006 del Codice dell’Ambiente, poiché abbandonava, depositava in modo incontrollato e immetteva nelle acque superficiali del canale “Barre” affluente del fiume Tanagro i rifiuti quali fanghi provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane e di “vaglio”, mai smaltiti, ed i rifiuti derivanti dall’eliminazione della sabbia.
L’Autorità Giudiziaria che ha disposto il sequestro preventivo degli impianti comunali di depurazione ha anche nominato custode giudiziario ai fini della gestione temporanea degli impianti di depurazione ed al solo scopo di garantirne la regolarità, sia dal punto di vista amministrativo-contabile, sia per quello inerente l’inquinamento ambientale, il Sindaco p.t. del Comune di Atena Lucana, affinché lo stesso proceda con la massima urgenza alle necessarie operazioni ai fini della corretta e sana gestione degli impianti di depurazione a tutela dell’esatto adempimento del contratto di appalto per la gestione degli impianti comunali e dell’incolumità, della salute pubblica e dell’ambiente.