Sabato 20 ottobre (ore 21.15), il palco dell’Auditorium Oscar Niemeyer sarà quasi vuoto. In scena, solo una sedia e un grande fondale bianco sul quale verranno proiettate varie immagini: primi piani, alcuni spezzoni di film, dettagli e poi lettere e brevi interviste a personaggi illustri, come Fellini, Gassman, Tognazzi, De André, Ferreri, Volonté. E seduto su quella sedia, per un nostalgico quanto esilarante “one man show”, Paolo Villaggio.

Una carrellata di ricordi sugli anni dell’infanzia, sulle vicende legate alla guerra e all’euforia seguita alla sua fine, dai primi approcci timidi con le ragazze per finire con il grande successo, condiviso con gli amici; saranno questi gli ingredienti de La corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca!, nuova pièce teatrale dell’imprevedibile attore genovese, accompagnata a tratti, delicatamente, dalla musica dal vivo del chitarrista Federico Codicé.

Quella che fu una delle battute più celebri della storia del cinema comico italiano, diviene qui fonte per l’assolo di un grande protagonista dello spettacolo italiano, pronto a perdersi in un caleidoscopio di ricordi ed emozioni senza tempo.

Interprete televisivo e cinematografico di personaggi legati ad una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz e il timidissimo Giandomenico Fracchia, Villaggio è noto soprattutto per la creazione letteraria e la seguente interpretazione cinematografica (in dieci pellicole) del ragionier Ugo Fantozzi. All’attività comica corrisponde anche quella di scrittore, iniziata proprio con un libro su Fantozzi. Ha recitato in parti più drammatiche, partecipando a film di registi come Marco Ferreri, Luigi Comencini, Lina Wertmuller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli.

E, ciliegina sulla torta di una carriera formidabile, Federico Fellini sceglie Villaggio per affiancarlo a Roberto Benigni nel film La voce della luna (1990): il ruolo del paranoico Gonnella gli permetterà di ottenere un David di Donatello come miglior attore protagonista.

Paolo Villaggio è sicuramente una figura che racchiude tutta la creatività di un’epoca, unico riferimento del cinema comico anni Ottanta (accanto a Lino Banfi, Massimo Boldi e Renato Pozzetto) che sembra avere conservato un tocco di realismo. Popolare e illuminante, Villaggio sta dalla parte degli ultimi… e li intrattiene. L’appuntamento si inserisce nel cartellone del “Ravello Dieci12”, esperimento promosso dalla Fondazione Ravello che si pone come obiettivo la destagionalizzazione del turismo attraverso la cultura. www.ravellofestival.com. Info e prenotazioni 089 858422.

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