Il Napoli riprende il cammino interrotto sabato scorso allo Juventus Stadium. Supera avversità psicologiche, determinate dalle due consecutive battute d’arresto in campionato ed in Coppa ed anche ostacoli concreti, come l’assenza di Cavani, costretto al riposo per una noia muscolare, che in un momento come questo avrebbe potuto risultare letale per la squadra di Mazzarri. I partenopei battono il Chievo ed il successo che poteva anche essere previsto. Ma i veneti sono sempre stata la bestia nera della squadra di Mazzarri e gli azzurri hanno smarrito spesso e volentieri la strada della concentrazione e del gioco quando si sono trovati di fronte le maglie gialloblù. La posta in palio è troppo importante e non è un caso che il Napoli risponda alle avversità ed alle critiche con un successo sofferto, con una vittoria della volontà e del sacrificio, che rilancia la squadra al secondo posto in classifica nalle spalle della Juventus e con un punto di vantaggio sull’Inter. Mazzarri deve rinunciare a Cavani ma ritrova invece Behrami – il migliore in campo – che a causa di un problema muscolare era stato costretto a saltare in extremis l’impegno infrasettimanale di Europa League a Dnipropetrovsk. E questa volta il tecnico non fa troppi calcoli: piazza Insigne al posto del Matador e si affida, per il resto, a tutti i suoi ‘titolarissimi’ disponibili. Il Napoli attacca in maniera ragionata, cercando di sfruttare soprattutto la fascia sinistra del terreno di gioco dove le incursioni di Insigne seminano spesso il panico nella difesa avversaria. Le manovre di aggiramento della compatta difesa del Chievo vengono alternate a tentativi da fuori area di rigore, affidati prevalentemente ai piedi di Inler il quale nella prima frazione di gioco colpisce in una circostanza l’incrocio dei pali e costringe in un’altra occasione Sorrentino ad andare a deviare il pallone in angolo, agguantandolo proprio sotto la traversa. Quel che manca agli azzurri è Cavani, cioé il suo uomo di riferimento in area di rigore, il finalizzatore principe. Pandev non è una prima punta e si vede. Il macedone si trova almeno in due o tre circostanze in condizione di poter battere a rete, ma gli manca il guizzo decisivo. Il Chievo si difende con ordine e con una notevole duttilità tattica. Il 4-3-3 è soltanto un modulo teorico. Capita infatti molto spesso che Luciano e Marco Rigoni si sacrifichino per dare una mano ai centrocampIsti, così come Vacek ed Hatemay scalino in difesa per fare densità nei momenti in cui le offensive del Napoli si fanno più pressanti. Il Napoli trova il gol del vantaggio all’inizio del secondo tempo e la partita si mette tatticamente nel modo migliore per la squadra di Mazzarri. I veronesi escono infatti con più continuità dalla loro metà campo ed offrono il fianco alle ripartenze dei padroni di casa. Ma il Napoli non riesce a rendersi ulteriormente pericoloso mentre al Chievo, fino alla fine della partita rimane sono uno sterile predominio del gioco.