Si è concluso oggi presso l’aula delle lauree della facolta di Ingegneria presso l’Università di Salerno il primo dei due appuntamenti per riflettere sulle prospettive di sostenibilità del sistema sanitario nazionale. Il convegno “Percorsi per una sanità sostenibile: pubblico, privato e ricerca”, organizzato dal Master di II livello in Direzione delle Aziende e delle Organizzazioni Sanitarie (DAOSan) con il prestigioso  patrocinio di AIDEA (Accademia Italiana di Economia Aziendale), si completerà poi giovedì 13 dicembre, alle ore 15.30, presso l’Aula delle lauree della facoltà di Scienze Politiche.

Era inevitabile che la prima giornata di discussione e di dibattiti si incentrasse sulla Spending Review, sul piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Campania e sulla difficoltà finanziaria delle regioni italiane costrette a convivere con i tagli del Governo Centrale e con il mantenimento dei servizi minimi assistenziali sul territorio.
I lavori, introdotti dalla professoressa Paola Adinolfi, direttrice del Master Daosan, hanno subito evidenziato come il costo della sanità da 50 anni a questa parte, in Italia, abbia rappresentato sempre un problema per le varie amministrazioni sia governative sia regionali e locali. Un sistema da sempre in difficoltà e con un equilibrio finanziario non sempre facile da raggiungere nonostante i continui interventi legislativi di natura economico-finanziario.
Nell’incontro di oggi sono intervenuti il dottor Fulvio Moirano direttore dell’AgeNaS, l’agenzia nazionale di Sanità consulente per i piani di rientro delle Regioni e Presidente del Comitato Scientifico del Master DAOSan che non solo ha illustrato le difficoltà del momento per gran parte delle regioni Italiane, ma ha anche brevemente esposto le difficoltà di lungo e medio periodo che il sistema sanitario nazionale affronterà se non si verificheranno modifiche strutturali nell’organizzazione economica delle aziende sanitarie e ospedaliere che dovranno ispirarsi a criteri di maggiore efficienza riducendo sprechi di risorse e legando maggiormente i servizi sul territorio ad un rapporto positivo fra strutture, posti letto e popolazione servita. Contrario ai tagli orizzontali il professore Moirano ha spiegato che nel medio e lungo periodo sarà proprio l’efficienza a fare la differenza.
Giovanni De Virgilio Capo Ufficio Relazioni Esterne dell’Istituto Superiore di Sanità ha poi illustrato le linee guida del nuovo sistema e l’obiettivo del nuovo Decreto Balduzzi che riduce si le risorse ma per creare un sistema di reti ospedaliere e sanitarie sul territorio che dovrebbe portare ad una maggiore efficienza specie nel settore della prevenzione.
Le analisi più critiche sono poi giunte dal dibattito al quale hanno partecipato il presidente dell’ordine dei medici della Provincia di Salerno,  Bruno Ravera,  Lia Bertoli, Direttore Generale ARSAN Campania, Ottavio Coriglioni, Presidente Gruppo Sanità Confindustria Campania; Giuseppe Rosato, Direttore Generale A.O. San Giuseppe Moscati – Avellino, Tonino Pedicini, Direttore Generale IRCCS Pascale di Napoli. Un dibattito dal quale è emerso subito il problema di fondo esplicitato dal dottor Bruno Ravera che non ha lesinato critiche ai tagli di fondi affermando senza mezzi termini che la scelta determinante che rappresenta il discrimine deve essere fra: “…se sono i valori a condizionare l’economia o l’economia a condizionare i valori” lasciando intendere che la sanità non può essere un aspetto della vita sociale sulla quale le valutazioni possono rispondere esclusivamente a caratteri di economicità e redditività. Critico anche il rappresentante delle case di cura private che ha lamentato provvedimenti tesi a penalizzare gli investimenti privati nel settore a beneficio di interventi a favore delle strutture pubbliche.
Una intervento dai toni ottimistici ma anche  preoccupanti quello di Tonino Pedicini che ha rappresentato la possibilità concreta di giungere a bilanci positivi, come quelli dell’Azienda da lui diretta, il Pascale di Napoli, ma nello stesso tempo ha lanciato l’allarme sull’aumento di alcuni tipi di neoplasie nelle regioni meridionali frutto da una parte del depauperamento ambientale e dall’altro del taglio della medicina preventiva che porta a diagnosticare i tumori con estremo ritardo rispetto ai tempi delle regioni del nord. Un taglio che è direttamente frutto del calo delle risorse disponibili, ma che proprio per questo impone scelte organizzative diverse e una preparazione dei giovani manager sanitari al passo con i tempi.
“Per questo motivo abbiamo voluto riunire personalità di spicco del settore per discutere dei nodi critici che attanagliano i sistemi sanitari delle regioni meridionali, che, in questo periodo storico, sono chiamati a dare risposte concrete al bisogno di cura ed assistenza e, contestualmente, a riconsiderare profondamente i propri approcci all’organizzazione e alla gestione delle aziende sanitarie ed ospedaliere. – ha affermato la professoressa Paola Adinolfi, direttore del Master DAOSan – L’auspicio è che dai due momenti di incontro possa derivare un’armonizzazione delle voci di quanti sono chiamati ad operare scelte complesse in contesti altamente critici, e che l’Università possa fare da “collante culturale” tra le diverse parti, tracciando la via per un dialogo interistituzionale”.
L’appuntamento con la seconda parte del convegno è per il 13 dicembre alle ore 15,30  presso l’Aula delle lauree della facoltà di Scienze Politiche.

 

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