La Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha eseguito un decreto di sequestro anticipatorio a firma del Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Salerno nei confronti di BALSAMO Felice, classe 1954, originario di Padula (Sa), ma da tempo residente in Sala Consilina, emesso a seguito di una proposta di applicazione della misura di prevenzione di carattere personale e patrimoniale avanzata d’iniziativa dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.
Il gruppo criminale nel cui ambito è organico il BALSAMO, è quello facente capo al pluripregiudicato MAIALE Giovanni, radicato in Eboli e Battipaglia, ma attivo nell’intero comprensorio territoriale della Piana del Sele e del Cilento.
Il BALSAMO, la cui organicità al clan MAIALE emerge anche da dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia NOTARGIACOMO Carmine e DEL VECCHIO Pietro, esponenti di spicco dell’organizzazione, annovera nel proprio curriculum criminale precedenti per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, per i quali è stato coinvolto in diversi procedimenti giudiziari.
Finanche nel gennaio del corrente anno è stato colpito da un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lagonegro (Pz) per il reato di “usura aggravata e continuata” nei confronti di commercianti e professionisti del Lagonegrese, Alto Tirreno Cosentino e Vallo di Diano, per la quale si trova attualmente detenuto nel carcere di Fuorni.
Le capillari e certosine indagini bancarie e patrimoniali condotte dagli uomini della D.I.A. salernitana, hanno ben evidenziato la sproporzione tra i redditi dichiarati e la consistenza dei beni mobili ed immobili nonché disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente al proposto acquisite nel tempo con i proventi dell’illecita attività.
In ragione di ciò sono stati sottoposti a sequestro tre appartamenti ed un’autovettura di lusso tipo PORSCHE, per un valore complessivo stimato in quasi 500.000,00 euro.
Le abitazioni ubicate nella città di Roma, Salerno e Sala Consilina di elevato valore commerciale sono state fittizziamente intestate ai figli di BALSAMO e sono state acquistate, grazie ad una mirata triangolazione, con provviste finanziarie non compatibili con il profilo reddituale dei titolari dei beni, ma attingendo dai capitali illeciti acquisiti soprattutto attraverso l’attività usuraria dal capo famiglia BALSAMO Felice.
Comunicato stampa