Nemmeno il tempo avverso ha impedito a migliaia di fedeli di gremire il santuario di Pompei per il ritorno del quadro che raffigura la Madonna del Santo Rosario di Pompei dopo il restauro effettuato in Vaticano. La Vergine, salutata in Piazza Immacolata dai fedeli, è stata accompagnata in processione verso la Basilica a lei dedicata. Qui, sul sagrato, sotto la pioggia battente, è stata abbracciata dall’Arcivescovo Emerito di Pompei, Monsignor Carlo Liberati, promotore e artefice del restauro della preziosissima tela. "Sono particolarmente felice di riprendermi, ben restaurata, la Veneratissima Immagine della Vergine del S. Rosario di Pompei, alla quale ho dedicato gli anni più belli della mia vita". Il presule, visibilmente commosso, ha rivolto queste parole ai fedeli presenti, prima che l’icona attraversasse la navata centrale del Santuario e fosse ricollocata sul suo trono. "Vivissima gratitudine al direttore dei Musei Vaticani, Professor Antonio Paolucci – ha detto – alla direttrice del laboratorio di restauro, sezione dipinti, Maria Ludmila Pustka, e la fine e delicata restauratrice Angela Cerreta, così solerte e responsabile del restauro". La riconoscenza di tutto il popolo di Maria è duplice: per i Musei Vaticani che hanno condotto il minuzioso lavoro di restauro che in due mesi ha restituito al dipinto la sua bellezza originaria, e per il governatorato della Città del Vaticano che ha voluto sostenere le spese necessarie, come atto di omaggio alla Vergine conoscendo il forte legame tra il Papa e il Santuario di Pompei. Lo stesso Benedetto XVI, infatti, ieri mattina, ha voluto che prima di fare il suo ritorno a Pompei, il quadro fosse portato nei suoi appartamenti per un momento di preghiera personale. L’arcivescovo Liberati, che ha insistito in maniera particolare perché il ritorno avvenisse nel giorno della solennità dell’Immacolata Concezione, durante l’omelia, si è, infatti, soffermato sul ‘si” di Maria, citando la splendida preghiera che Dante Alighieri ha composto, inclusa nel canto XXXIII del Paradiso. Il dipinto non è, infatti, solo un’opera d’arte ma il continuo ricordo dell’obbedienza di Maria, da cui, ha detto il presule, è germinato il fiore purissimo, Gesù Cristo, Figlio di Dio. Questo giorno speciale per la Chiesa di Pompei è stata anche l’occasione per monsignor Liberati di congedarsi dalla comunità ecclesiale che ha servito per quasi nove anni. Il dono alla Vergine è stato il suo modo per ringraziarla della protezione che non gli ha fatto mai mancare negli anni di permanenza a Pompei. Alla celebrazione era presente anche Monsignor Farina, arcivescovo di Caserta, in rappresentanza della Conferenza Episcopale Campana. La gioia per il ritorno del quadro nella città mariana è stata espressa anche dal successore di monsignor Liberati, l’arcivescovo Tommaso Caputo, prelato di Pompei: "Sono particolarmente felice che il caro confratello monsignor Liberati, abbia potuto concludere con questo atto, così importante e significativo, il suo servizio pastorale alla prelatura di Pompei". Monsignor Caputo, che farà il suo ingresso a Pompei il 12 gennaio prossimo, ha aggiunto: "Il ritorno del Quadro, che ho potuto ammirare e venerare più volte, anche durante i lavori di restauro ai Musei Vaticani, mi fa sentire ancora più vicino alla mia comunità".