Contro la crisi del comparto socio-sanitario regionale campano, scendono in piazza gli imprenditori e i lavoratori delle Residenze sanitarie assistenziali e dei Centri diurni integrati. L’appuntamento è per domani mattina, alle ore 9.30, in piazza Salerno, al Centro direzionale con la manifestazione «Protesta e proposta». Si tratta di un appuntamento diviso in due parti: prima il corteo, che terminerà davanti alla sede del consiglio regionale della Campania, e successivamente (ore 11) un incontro tematico con le istituzioni politiche e governative presso l’Auditorium del Centro direzionale (Isola C3) avente ad oggetto «modifiche normative inerenti la procedura per l’applicazione della compartecipazione alla spesa delle prestazioni e definizione di rimodulazione tariffaria». All’incontro sono stati invitati: il presidente della Giunta regionale della Campania, il commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro del settore sanitario, l’assessore regionale alle Politiche sociali, i presidenti delle commissioni III, V e VI (rispettivamente: Attività produttive, Sanità e Politiche sociali), il presidente dell’Anci Campania e organizzazioni sindacali e associazioni di categoria e di utenti.

A rischio, in tutta la Campania, ci sono 2400 lavoratori e circa 3mila degenti che rischiano di rimanere senza assistenza a causa dei tagli al comparto e dei ritardi accumulati dai Comuni nel liquidare le fatture relative ai servizi prestati.

“Il momento non è mai stato facile, da un po’ di anni a questa parte, ma adesso si rischia davvero il crac”, ha dichiarato Gaetano Boffardi, amministratore della RSA Oasi San Francesco di Castellammare di Stabia, tra i promotori dell’iniziativa della prossima settimana. Nelle scorse settimane, Boffardi aveva annunciato, qualora la situazione fosse rimasta così com’è, il preannuncio di licenziamento per 44 dei 55 dipendenti della struttura residenziale stabiese. “Siamo a un passo dal baratro, perché la mancanza di liquidità ha bloccato tutto. Eppure, malgrado le difficoltà, alcuni imprenditori hanno deciso di sacrificarsi personalmente per poter continuare ad assicurare il servizio. Vi rendete conto di che cosa accadrebbe se un centro di assistenza e ricovero dovesse chiudere? I lavoratori e i degenti per noi sono persone, non semplici numeri”. E, a proposito di numeri, la vicenda si fa particolarmente complessa: sarebbero almeno 20 i milioni di euro che la Regione Campania dovrebbe anticipare a fronte delle liquidazioni delle Amministrazioni comunali. “L’anticipazione da parte di Palazzo Santa Lucia sarebbe già un risultato importante per l’intero settore. Qualcuno ha già iniziato a licenziare i dipendenti, io non voglio arrivare a questo punto, ma è necessario che la politica si dia una mossa”.

A promuovere l’iniziativa di domani è il coordinamento delle associazioni di categoria del comparto socio-sanitario campano (Anffas, Anpric, Aris, Aspat, Confapi, Foai, Rete Solidale e Anaste).

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